RIFARE IL LETTO: BENEFICI E MITI DA SFATARE
Rifare il letto fa bene o fa male? Un gesto tanto semplice e allo stesso tempo degno di esser protagonista di molteplici studi al riguardo. Nonché gioia e dolore delle casalinghe più disperate e non, da decenni e decenni.
Quante volte vi sarà capitato di chiedervi se fosse giusto non rifare il letto, lasciarlo sfatto, memori degli insegnamenti, con ogni probabilità, appresi tradizionalmente in famiglia?
Quante volte ancora ne avrete sentito parlare approcciandovi per la prima volta alla crescita personale, chiedendovi cosa potesse mai insegnarvi il rifare il letto o meno? Cosa potesse mai nascondersi di così tanto interessante e subliminale tra le pieghe delle lenzuola, tra un cuscino e l’altro?
Ebbene, per quanto possa far storcere il naso ai più scettici o far alzare un sopracciglio del tutto sorpresi sull’argomento, rifare il letto è un argomento ampiamente trattato da tempi or sono, nonché incredibilmente dibattuto.
Tanto da far scomodare filosofi, psicologi e – pensate – ricerche scientifiche approfondite e statistiche di ogni sorta.
Partiamo esattamente da queste:
RIFARE IL LETTO FA BENE O FA MALE? COSA DICONO LE RICERCHE?
Il motivo per cui sembra sia diventato argomento di discussione non è da sottovalutare. Soprattutto considerando che diverse ricerche scientifiche dimostrano che trascorriamo tendenzialmente almeno il 30% della nostra vita a letto. E se consideriamo che il letto vada ad influire sul nostro sonno, sulla sua durata e sulla sua qualità, allora si fa in fretta a comprendere quanto sia importante saperne qualcosa in più.
Gli scienziati della Kingston University di Londra hanno dimostrato che il nostro letto è in realtà un ricettacolo di germi e batteri, uno dei luoghi più sporchi della casa. Nel letto, infatti, si depositano cellule morte, sudore, capelli, insomma il peggio del peggio che siamo capaci di produrre da incoscienti.
Lo stesso studio londinese ha infatti rivelato che paradossalmente sarebbero molto più igienici i letti non rifatti perché trattengono al loro interno meno acari, rispetto a quelli sistemati. Questo perché gli acari proliferano molto di più quando trovano un’atmosfera calda e umida, cosa che un letto sfatto fatica a mantenere costante.
BIBLIOGRAFIA
Rifare il letto è diventato argomento di ricerca e di statistica anni or sono, quando l’ammiraglio a quattro stelle della marina statunitense William Harry McRaven (Pinehurst, 6 novembre 1955), ne scrisse un libro a proposito, intitolato esattamente e molto semplicemente: “Fatti il letto”. Semplice e conciso. Da allora il mondo della crescita personale ha macinato centinaia di teorie a tal proposito.
«Se la mattina vi fate il letto» cita nel suo libro McRaven «avrete portato a termine il primo compito della giornata. Questo vi darà una sensazione di orgoglio e vi incoraggerà a concluderne un altro, e poi un altro ancora. Farsi il letto, inoltre, rimarca la consapevolezza che nella vita le piccole cose contano. Se non sapete fare bene le piccole cose, non ne farete mai di grandi».
Fu questo il discorso che tenne agli studenti dell’Università del Texas, durante la cerimonia di consegna dei diplomi, iniziando a raccontare la sua esperienza nella marina militare. Partendo proprio da un semplice e apparentemente innocuo aneddoto che riguardava il rifare il letto. Includendolo tra i dieci principi che aveva imparato durante il suo duro arruolamento, fin da ragazzo.
COME UN MANTRA
Rifare il letto era il suo modo per proteggersi dal caos, dal disordine e dalla paura, concentrato il tutto nel suo famoso rito mattutino: piegare gli angoli delle lenzuola a 45 gradi tirandoli con decisione per infilarli sotto il materasso.
Tanti gesti che inviano alla nostra mente segnali di calma, ordine, benessere, completezza.
Come se non bastasse, è un metodo dalle proprietà antidepressive. Basti pensare che viene impartito addirittura ai pazienti in molte comunità di recupero per le tossicodipendenze e i disturbi di personalità.
Best seller di fama internazionale, tradotto in 24 lingue e tutt’oggi considerato un piccolo classico della letteratura di crescita personale. “Fatti il letto” di McRaven ha rappresentato il principio su cui si sono basate diverse lotte e supposizioni in merito a quelli che potessero essere davvero i benefici e i miti da sfatare in tal proposito.
Ergendosi a fiero sostenitore dello smarcarsi prioritariamente una faccenda precisa e semplice come questa, di prima mattina. Tutto per avviare una serie concatenata di eventi di natura efficace e fruttuosa. Teoria che ha portato avanti per tutta la vita, da fiero pioniere.
MA NON SOLO
Altro esempio bibliografico di notevole importanza, e non da meno del suo precursore, è “The power of Habit” (tradotto: Il potere dell’Abitudine) di Charles Duhigg , con il suo libro dedicato proprio alle “abitudini”.
Secondo Duhigg “fare il letto ogni mattina è legato a un maggiore senso di benessere, a una migliore produttività e a più forti capacità di controllare e gestire i propri soldi“.
Questo perché il concetto su cui si fonda è che si tratta di una buona abitudine che innesca un meccanismo virtuoso, per cui a questa seguiranno altre buone abitudini. Come un circolo vizioso totalmente positivo. Ed è così che rifare il letto al mattino si lega nuovamente al concetto di produttività e di benessere.
Ma quali sono i benefici oggettivi di rifare il letto e i miti da sfatare?
BENEFICI
Distaccandoci un attimo da quelle che erano le teorie di McRaven, seguiamo quelle simili di Duhigg. Tra i benefici di rifare il letto si è scoperto esserci sicuramente una forma mentis e una routine quotidiana che non lascia spazio a equivoci sui risultati che lascia a livello psicologico.
Rifare il letto e la propria stanza, ripiegare diligentemente le lenzuola, sistemare i piumini o i copriletti, battere i cuscini per restituirgli la loro forma. Insomma, ripristinare l’ordine in generale, permetterebbero di affrontare gli impegni lavorativi con la mente più libera e tranquilla, andando a smarcarne il primo di una lunga serie.
A lungo andare, ci rilasserebbe, genererebbe gioia, migliorerebbe l’autostima, ci farebbe diventare più organizzati.
Senza contare la gioia e la soddisfazione di tornare a casa dopo una giornata zeppa di impegni e per la maggior parte delle volte stressante, in un letto con lenzuola fresche e ordinate. Profumate di pulito, pronte ad accogliere le membra stanche garantendo un riposo coi fiocchi. Accompagnato da relax a 360 gradi e sogni d’oro.
Rifare il letto crea una buona abitudine quotidiana, che a livello sublimale soddisfa subito psicologicamente, in quanto ci consente di ottenere una ricompensa inconscia. Dandoci realmente la sensazione di aver compiuto un primo grosso passo verso quella che si prospetta essere la nostra ennesima lunga giornata. Proprio come indicato e preannunciato dal pragmatico ammiraglio McRaven e dal positivo Duhigg.
È un’abitudine che ci fa combattere la pigrizia e permette di riposarci meglio. Perché un letto rifatto a regola d’arte e trovato come tale quando si decide di riposarsi, è indubbio che ci farà trarre solo beneficio. Sia a livello emotivo, psicologico ma anche e soprattutto a livello fisico. Il corpo, sicuramente, ringrazierà.
MITI DA SFATARE:
Rifare il letto è un’arte (nonché un impegno) e c’è chi preferisce alzarsi di buona leva anche giusto per avere il tempo di tirare bene le lenzuola e sistemare ogni arricciatura del piumone. Per altri è opportuno rifarlo per una propria routine quotidiana. Routine che va a far parte delle azioni da compiere per una buona pulizia mentale, per dare inizio ad una giornata produttiva ed efficace.
Per altri ancora è solo un compito noioso e superfluo. E con ogni probabilità questa categoria di persone pigre che non amano rifare il letto potrebbero aver ragione.
Secondo diverse ricerche, tra cui abbiamo già citato quella della Kingston University poco più sopra, i letti non rifatti sarebbero meno “pericolosi”. Questo perché avrebbero al loro interno, sulla loro superficie, molti meno acari rispetto ai letti rifatti diligentemente presto.
Questo perché il letto scoperto si rivela essere un terreno meno fertile per la proliferazione degli acari. Questi piccoli microrganismi, che causano allergia e asma, preferiscono un’atmosfera calda-umida in cui possono vivere e crescere meglio.
Per ovviare alla loro proliferazione e riproduzione, basterebbe, per l’appunto, non rifare il letto, in modo tale che possa andarsi a eliminare l’umidità dalle lenzuola, dai cuscini e dai materassi. Questo per portare gli acari alla disidratazione e farli morire.
Quindi, nonostante il best seller sopra menzionato, la scienza rivela che, crescita personale a parte, sarebbe di gran lunga più opportuno impedire agli acari di non riprodursi.
CONCLUSIONI
In un caso come questo appena analizzato, vincerà sicuramente l’abitudine personale.
Se si vorrà prediligere il campo scientifico, si presterà ascolto alle ricerche della Kingston University. Se si vorranno prediligere McRaven e uno dei pilastri della crescita personale, si rifarà subito il letto, dando la priorità alla scala degli obiettivi quotidiani.
Nell’uno o nell’altro caso, l’importante sarà adempiere e far fede a quelle che sono le nostre credenze in tal senso, senza mai snaturarci, obbligandoci a fare cose nelle quali non crediamo. E laddove volessimo provare una strada diversa da quella che siamo abituati a percorrere, curiosare e provare qualcosa di differente non potrà far altro che arricchirci.
Rifare il letto, insomma, potrà rappresentare una delle nostre più grandi sfide, nonché grandi scoperte, sorprendentemente, a livello personale.