PATRIZIA E MICOL: QUELLO CHE LE DONNE NON DICONO
Patrizia e Micol, per chi ancora non le conoscesse, sono due amiche ed attrici che hanno riscosso un enorme successo sul web, con un seguito che vanta milioni di followers. Come hanno fatto? Creando video divertenti, originali, qualitativamente validi e recitati in modo impeccabile. Nei loro sketches raccontano come siamo noi donne nel quotidiano, con i ragazzi, con le amiche, fino a trattare tematiche sociali importanti. Il tutto sempre contornato da quell’ironia e leggerezza che le contraddistingue, rendendole uniche nel loro genere.
Com’è nato il progetto “Quello che le donne non dicono” e come si è evoluto? Ecco quello che ci rispondono Patrizia e Micol:
Questo progetto è nato nel 2015 e ci eravamo conosciute da poco. Entrambe abbiamo scoperto di condividere la stessa passione per la recitazione e il nostro primo canale comunicativo è stata una pagina Facebook. Il nome “Quello che le donne non dicono” è nato perché i primi video erano muti, recitati con il linguaggio del corpo, ma poi dato che siamo logorroiche, per assecondare le nostre voglie, abbiamo dovuto inserire anche la voce.
Successivamente ci siamo spostate su Youtube e su Tiktok (che all’epoca si chiamava Musical.ly). Il nostro format, diverso da tutto ciò che si trovava sul web, soprattutto su quest’ultima piattaforma social, ha da subito riscontrato un successo inaspettato. Instagram invece non ha mai funzionato più di tanto, proprio perchè la nostra comunicazione è in formato video. Oggi vi pubblichiamo foto con meme che rispecchiano le nostre battute, ma puntiamo piuttosto ai video.
Ma come si sono conosciute nello specifico Patrizia e Micol?
Micol abitava con Donato Corrado, il nostro videomaker, regista, sceneggiatore e la terza parte (nascosta) di “Quello che le donne non dicono“. Ci siamo conosciute tramite lui e da lì sono incominciati tutti i nostri progetti. Inoltre abbiamo entrambe un background recitativo, che ci ha aiutato a rendere i video più professionali possibili.
Attraverso video divertenti e a volte tragicomici, quali messaggi vogliono trasmettere Patrizia e Micol?
Inizialmente abbiamo creato questo format per divertirci con tutti, in modo spensierato. Poi con il seguito riscontrato, ci siamo rese conto della responsabilità sociale che avevamo e quindi abbiamo puntato ad inviare messaggi che potessero aiutare la società, trattati in modo leggero e preservando l’originalità dei nostri video. Ci rivolgiamo principalmente al pubblico femminile, liberandoci da quegli stereotipi sulle donne, oppure rendendoli un qualcosa su cui scherzarci su, anziché vergognarci. Ad esempio, noi donne ci vergogniamo del ciclo mestruale o nell’uscire di casa senza trucco: da qui l’idea di creare i “Tutorial sbagliati”, una serie di video molto divertenti, in cui ciascuna donna si rivede e ci ride su.
“Quello che le donne non dicono”, è un progetto quasi interamente dedicato al mondo femminile. Secondo Patrizia e Micol, come si posiziona la donna nella società di oggi e quale ruolo ricopre?
Crediamo che oggi la donna abbia una grande voglia di mettersi in gioco e di lavorare sodo per raggiungere i propri obiettivi. Rispetto agli anni passati, pensiamo che ci sia un’evoluzione, anche se la strada per il raggiungimento della totale parità con l’uomo è ancora lunga.
Nonostante i passi in avanti nella conquista della parità di genere, Patrizia e Micol pensano che le donne siano ancora discriminate in alcune aree o settori lavorativi?
Un po’ sì. A volte le donne vengono oggettivizzate negli ambienti televisivi, dove si punta ancora a considerarle per il loro aspetto estetico anziché per il loro talento. Molte volte sono le donne stesse a comportarsi in un certo modo: mettendo in mostra esclusivamente il proprio corpo, credono che quella sia l’unica strada percorribile per raggiungere il loro obiettivo.
Cosa si potrebbe fare per migliorare il ruolo sociale della donna oggi, in termini di parità dei diritti e women’s empowerment?
Non rimanere in silenzio. Informare, parlare, insomma, farsi sentire in qualche modo e con qualsiasi mezzo si abbia a disposizione. Sicuramente i social rappresentano l’arma migliore che tutti noi abbiamo a disposizione, per l’immediatezza nel comunicare al mondo i nostri messaggi. Spesso e volentieri il problema è proprio la disinformazione, anche perché le nuove generazioni di donne, non sono completamente a conoscenza che oggi abbiamo molti più diritti rispetto al passato. Quindi l’informazione può ampliare gli orizzonti e far capire a tutte noi che oggi, possiamo davvero fare la differenza.
Socialmente parlando, come siamo posizionati invece, in termini dei diritti LGBT…insomma dei diritti dell’amore?
Ad oggi siamo all’ultimo posto nell’UE, ma nonostante ciò, ci sono stati dei passi avanti. Abbiamo finalmente sdoganato l’unione civile e speriamo che si proceda in questa direzione anche per quanto concerne le adozioni. Così daremo un po’ di serenità e meritata felicità a tutti coloro che, non solo vivono una situazione poco felice in famiglia (considerando il fatto che la maggior parte delle volte, l’italiano medio non è totalmente pronto ad accettare un figlio che non sia eterosessuale); ma devono anche combattere per poter avere un figlio al quale donare amore, affetto e una vita sicuramente migliore. Il web e i social networks possono però aiutarci in questa battaglia e anche il cinema e la televisione si stanno attivando per raggiungere questo obiettivo.
Quali sono i progetti futuri di Patrizia e Micol?
Entrambe abbiamo un background teatrale, quindi ci piacerebbe tornare in teatro e portare un nostro spettacolo dedicato interamente al mondo femminile. Naturalmente non lasceremo il web e inoltre, ci piacerebbe fare qualche esperienza cinematografica per metterci in gioco anche lì. Insomma, stiamo lavorando su vari fronti, inclusa la musica.
Come vi vedete tra dieci anni?
Con un bel po’ di rughe sul viso e più gonfiette. In realtà preferiamo non guardare troppo avanti e non immaginarci troppo nel futuro. In quanto quella proiezione, un po’ surreale, potrebbe paralizzarci ed ostacolarci nella realizzazione e creazione di ciò che vorremmo davvero. Perciò prendiamo la vita così come viene, senza darci troppi obiettivi, ma cogliendo le occasioni così come capitano. Come diceva Steve Jobs in un suo discorso di qualche anno fa, preferiamo mettere insieme tutti i puntini e qualcosa di meraviglioso arriverà. Sicuramente continueremo a recitare, perché questo rappresenta la nostra più grande passione che ci rende felici e libere.