Nube radioattiva scoperta sull’Europa. Dobbiamo preoccuparci?
Una nube radioattiva spaventa sempre e comunque. Siamo nuovamente alle prese con una di queste? Verifichiamo meglio cosa è emerso sino a questo momento.
- Come può accadere che una nube radioattiva si propaghi nell’aria?
- Cosa sta accadendo nel nord Europa?
- Quali incidenti nucleari gravi sono accaduti nella storia recente?
- Conclusioni
1. Come può accadere che una nube radioattiva si propaghi nell’aria?
Una nube radioattiva non è un evento da sottovalutare. Purtroppo ci sono stati nel tempo alcuni disastri che hanno provocato gravi danni all’umanità. Sono state compromesse molte forme di vita sulla Terra. Tutte le centrali nucleari presenti nel nostro pianeta sono state costruite con intelligenti sistemi di sicurezza. Queste non sono esenti, però, dagli incidenti che potrebbero generarsi.
A volte la causa è da attribuire all’errore umano. Altre volte dipende da calamità naturali. In caso di terremoti ed incendi è estremamente possibile che si propaghi una nube radioattiva. Questo crea allarme tra le popolazioni. Il più delle volte mettono in discussione l’utilità delle centrali come fonte di energia.
2. Cosa sta accadendo nel nord Europa?
A fine giugno è stata rilevata la presenza di un picco di radioattività vicino alla costa nord del Mar Baltico. Le autorità scandinave hanno allertato tutti i paesi confinanti. Hanno persino interrogato la Russia per un suo probabile coinvolgimento. Il Presidente Putin ha escluso perdite di materiale radioattivo dagli impianti presenti in territorio russo. Nell’aria erano presenti percentuali di isotopi di cesio 134, cesio 137 e rutenio 103.
Resta estremamente difficile stabilire l’origine delle fuoriuscite. Al momento non è stata ancora scoperta la vera motivazione. Le sostanze abbinate alla fissione nucleare sono comparse nella vasta zona del Nord Europa. Si pensa che la causa potrebbe essere scaturita dagli incendi che ultimamente sono divampati nei boschi della Russia.
Le autorità di controllo stanno altresì verificando se ci sia un’implicazione della Lettonia. Si è saputo che ha utilizzato parecchio legname nelle sue centrali a biomassa. Il materiale proveniva dalla Bielorussia per cui sono scattati i dovuti controlli. In Bielorussia è ancora alta la presenza di radioattività nei terreni. La causa rimanderebbe proprio al disastro di Chernobyl. Che si crei allarme intorno a questa vicenda significa che non si abbassa mai la guardia quando si tratta di nucleare.
3. Quali incidenti nucleari gravi sono accaduti nella storia recente?
Nell’epoca più recente sono avvenuti alcuni incidenti nucleari. Oltre a qualche caso che ha avuto poco rilievo, due sono stati quelli altamente disastrosi. Incalcolabile è il sacrificio di vite umane senza contare i danni irreversibili all’ambiente circostante. Scopriamo di quali si tratta.
CHERNOBYL
Il primo grande disastro è accaduto la notte del 26 aprile del 1986. Ancora oggi si parla del caso Chernobyl con estrema preoccupazione. Gli effetti furono davvero incalcolabili. Nella centrale, che si trova in Ucraina, un malfunzionamento fu la causa dell’esplosione. Si sprigionarono sostanze nucleari nell’ambiente.
Morirono una settantina di persone tra lavoratori e abitanti adiacenti a quel luogo. Le autorità russe non rivelarono subito l’accaduto. Nell’aria europea fu rilevata la presenza di particelle radioattive. La contaminazione viaggiò verso ovest. Portò le fughe di materiale radioattivo fin sull’Italia. Le condizioni meteorologiche di quel periodo non erano favorevoli.
Tutte le sostanze pericolose si unirono alla pioggia che si rovesciò sui terreni agricoli della pianura padana. Si buttarono via tonnellate di prodotti coltivati. Furono ritirati dai supermercati grandi lotti di insalata. Fu scoperto, infatti, che questo vegetale aveva la capacità di assorbenza molto alto. Era diventato estremamente nocivo per la salute. Nei mesi successivi ci furono molti casi di malattie e tumori alla tiroide tra la popolazione russa.
Ancora oggi c’è chi sostiene che gli effetti a lungo termine non siano venuti tutti alla luce. Greenpeace, per esempio, ha stimato che ci saranno ancora morti riconducibili a Chernobyl. Potrebbero arrivare ad essere circa 6 milioni entro il 2050. Non nega infatti la possibilità di forme tumorali di altro tipo nel genere umano. L’area contaminata è stata comunque interdetta. Inoltre sono state fatte delle costruzioni particolari per circoscrivere la centrale, ora dismessa. E’ stato realizzato un “sarcofago” in acciaio per contenere tutti i materiali radioattivi. Questa struttura garantirà una certa sicurezza per almeno un centinaio di anni. E dopo?
FUKUSHIMA
Questa volta il disastro è avvenuto per calamità esclusivamente naturali. Si tratta della centrale nucleare presente in Giappone, nel territorio di Fukushima. Era l’11 marzo del 2011 quando ci fu un terribile terremoto del 9° grado della scala Richter. La struttura non ebbe danni direttamente conseguenti all’evento. Si generò, invece, un enorme tsunami come mai era avvenuto prima in Giappone.
La potenza delle onde e dell’acqua distrusse tutte le costruzioni che trovò al suo passaggio. Purtroppo la centrale nucleare era una di queste. Ci furono migliaia di morti e dispersi ma non dovute alle radiazioni. Risulterebbe esserci stato soltanto un decesso attribuibile al problema nucleare.
Il Giappone, fin da subito, ha attuato delle strategie per decontaminare l’area. Ancora oggi i reattori danneggiati vengono costantemente raffreddati con l’aiuto dell’acqua. Sono stati realizzati enormi serbatoi di contenimento dell’acqua utilizzata. La stessa risulta, una volta depositata, debolmente radioattiva. Servono circa 200 metri cubi di acqua al giorno. Fino al 2022 saranno sufficienti i serbatoi di stoccaggio presenti. Si sta comunque già lavorando per trovare soluzioni alternative da applicare dopo quella data.
4. Conclusioni
Gli effetti delle radiazioni atomiche sono deleteri per tutti gli esseri viventi. Quando i livelli di radioattività si diffondono nell’atmosfera non rimangono soltanto nella parte elevata del pianeta. Penetrano purtroppo anche nel terreno. La contaminazione può quindi raggiungere tutti i livelli. Può divenire causa della comparsa di molte forme tumorali. Non si contano poi i danni economici ai quali si va incontro in caso di un disastro di qualsiasi proporzione.
Le centrali nucleari vengono costruite per la produzione autonoma di energia elettrica. Soprattutto servono per sopperire a carenze di fonti alternative (come succede dove si riscontra la crisi del petrolio). Molte nazioni investono ancora oggi sul nucleare. Gli incidenti avvenuti permettono di implementare ulteriori sistemi di sicurezza. Per una buona parte della popolazione non sono reputati sufficienti.
Specialmente ora si dà tanta importanza all’ambiente. Si vuole salvaguardare il nostro pianeta e tutto viene messo continuamente in discussione. Sono maggiori i vantaggi o i rischi? Questa è la domanda che si pongono in molti. Nessuno è stato ancora in grado di fornire una valida risposta.
Disclaimer
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Lella Leonardi