QUARANTENA DEI BAMBINI: EVITARE TRAUMI DA ISOLAMENTO
La quarantena dei bambini è l’altra faccia della luna, il lato oscuro che nessuno è ancora riuscito a vedere. Travolti dalla pandemia, dall’isolamento sociale, dallo smart working, dalla didattica a distanza, abbiamo dimenticato i bambini. Abbiamo necessariamente avviato una vera e propria quarantena dei bambini, senza se e senza ma… e senza riflettere sulle conseguenze. Lungi dal contestare le misure di sicurezza che stanno ancora contenendo il contagio, vale la pena riflettere sulla quarantena dei bambini. Come stanno reagendo e soprattutto, come reagiranno a questo riposo forzato? In che modo stanno vivendo questo periodo di isolamento? Come stanno interiorizzando questo clima di paura? Quali saranno insomma le conseguenze, soprattutto psicologiche, della quarantena dei bambini?
QUARANTENA DEI BAMBINI
- QUARANTENA DEI BAMBINI: RIPOSO O ISOLAMENTO?
- LA PAURA SARÀ PORTATRICE DI TRAUMI?
- QUARANTENA DEI BAMBINI: COME VIVERLA AL MEGLIO
- ATTIVITÀ PER IL BENESSERE DEI BAMBINI
- UN’OCCASIONE PER RALLENTARE E RITROVARSI
Andiamo a scoprirle più nel dettaglio:
1. Quarantena dei bambini: riposo o isolamento?
Come reagiranno i bambini a questo riposo forzato? Ovviamente non può esistere una risposta unica e generalizzata. I bambini sono persone e in quanto tali rappresentano una variabile impazzita, difficilmente catalogabile; un fattore comune a tutti i bambini però c’è: la vitalità. E una vitalità compressa tra le quattro mura domestiche è una bomba a orologeria, pronta a esplodere in qualsiasi momento. I bambini hanno bisogno di spazi fisici, per esprimere la loro corporeità, di spazi mentali per dare libero sfogo alla loro fantasia. I pericoli dietro l’angolo? La sedentarietà foriera di obesità infantile, la dipendenza da televisione e videogiochi, sperando che siano ancora immuni da smartphone e social network.
In che modo stanno vivendo questo periodo di isolamento? La quarantena dei bambini è cominciata e finirà nel peggiore dei modi: con le scuole chiuse. Peggio ancora con la DaD, vomitevole acronimo (non mi stancherò mai di ripeterlo) che sta per Didattica a Distanza. La scuola è per i bambini il microcosmo in cui sperimentano la vita, la rete sociale e il rapporto con l’altro da sé. Nella scuola i bambini fanno amicizia, condividono le esperienze (successi e insuccessi) e le cose materiali (merende, libri) al di fuori del contesto familiare. All’improvviso è stato tolto loro tutto ciò che stavano costruendo e della scuola sono rimasti soltanto gli obblighi: le videolezioni e i compiti.
2. La paura sarà portatrice di traumi?
Come stanno interiorizzando questo clima di paura? I bambini stanno inevitabilmente subendo la tempesta mediatica del coronavirus e non potrebbe essere altrimenti. Il virus è il principale argomento dei notiziari, dei post sui social ed è presente nelle conversazioni in famiglia. È il motivo per cui le scuole sono chiuse, la ragione che impedisce di andare al parco, di incontrare gli amichetti. Quando il virus sarà passato… è una frase molto ricorrente tra i bambini e rimanda a un futuro remoto che non si intravede all’orizzonte. Viceversa il pericolo del contagio è sempre presente. Non uscire, non toccare, non mettere le mani sul viso… gli ammonimenti più diffusi, quasi da lavaggio del cervello, che caratterizzano la quarantena dei bambini.
Quali saranno le conseguenze psicologiche, della quarantena dei bambini? È presto per dirlo, ma il pericolo di conseguenze e anche traumi psicologici è dietro l’angolo. I bambini hanno perso improvvisamente la routine delle loro giornate e per quanto strano possa sembrare, le abitudini per i bambini sono importanti. I bambini hanno perso la dimensione sociale della scuola e del gruppo dei pari. Se nei primi giorni la quarantena è stata vissuta quasi come una vacanza, poi si è trasformata in una prigionia. Senza uscite, senza scuola, senza amici, la mancanza non è stata adeguatamente bilanciata. A scuola si studia, ma c’è la ricreazione. C’è la difficoltà di alzarsi presto, ma c’è la bellezza del ritorno a casa. Ci sono i giorni lavorativi, ma poi c’è il fine settimana. Adesso c’è soltanto il no, per il sì rimandiamo a tempi migliori.
3. Quarantena dei bambini: come viverla al meglio
Abbiamo individuato la necessità per i bambini di riuscire a trovare l’equilibrio che è venuto a mancare. Quell’equilibrio corpo – mente – relazione, venuto meno con lo sbandamento vissuto dai bambini. La perdita delle abitudini, il ribaltamento degli equilibri, la quarantena, hanno disorientato i bambini. I risultati più comuni della quarantena dei bambini sono gli iperagitati e gli apatici. In questa situazioni i bambini si sentono compressi perché non riescono a soddisfare la necessità, di scaricare energia. Lo stato di tristezza e l’eccessiva manifestazione di capricci sono dovute alle emozioni che chiedono di uscire ed essere espresse e sta proprio ai genitori aiutare a farlo. Considerato che non è facile neanche per gli adulti trovare l’equilibrio in questa situazione, può risultare utile dividere la giornata in fasce orarie, per trovare la conciliazione all’interno della coppia e il tempo da dedicare ai bambini cercando di coniugare lavoro e famiglia.
4. Attività per il benessere dei bambini
Il tempo delle giornate passate in quarantena deve essere ricco di senso e significato e non deve scivolare addosso né ai figli, né ai genitori. Le famiglie devono necessariamente svolgere attività che portino equilibrio e benessere, che uniscano e rinsaldino i legami affettivi.
- Attività per il corpo – il ballo può sicuramente venire in soccorso. Basterebbe un po’ di baby dance da villaggio vacanze per assecondare la vitalità dei bambini, per farli sfogare, divertire e sorridere. Un’altra valvola di sfogo potrà essere il giardino e in mancanza, il cortile o addirittura il garage.
- Attività per la mente – tutte quelle attività che favoriscano l’inventiva, la creatività e che possano essere condivise tra fratelli e/o sorelle e soprattutto tra figli e genitori. Disegnare e colorare, preparare la pizza, ma anche guardare un film o un cartone animato tutti insieme, favorendo una visione attiva e soprattutto lo stare insieme.
- Attività per la relazione – l’era tecnologica può venire in soccorso per il mantenimento dei legami affettivi; effettuare videochiamate anche di gruppo, con amici e parenti, usare la modalità videoconferenza per organizzare giochi. Semplici attività che ci permettono di mettere in piedi rituali affettivi ed emotivi che coniugano le dimensioni del gioco e del divertimento.
5. Un’occasione per rallentare e ritrovarsi
La quarantena dei bambini può produrre effetti indesiderati insomma, sui piccoli e sulle famiglie. Combattere il malessere è doveroso e va fatto non come resistenza, ma come resilienza, per trasformare la negatività in positività. Il primo passo è sicuramente l’accettazione. Accettare che stiamo vivendo un momento difficile e inaspettato, una situazione mai vissuta, ma il non aver mai vissuto una situazione simile non significa che non possiamo essere preparati. Siamo preparati se accettiamo la realtà. La migliore difesa, oggi è l’informazione, insieme alla capacità di mantenere le relazioni. Dobbiamo concentrarci sul momento presente e prenderci cura di noi stessi. Questa situazione richiede il meglio di noi stessi. Più che concentrarci sugli effetti psichiatrici di questa emergenza dovremmo spostare l’attenzione sulle nostre risorse interiori che nel momento del bisogno ci aiutano a fronteggiare l’emergenza meglio di ciò che crediamo. Per il benessere dei nostri bambini e delle nostre famiglie.