Pentole senza nickel, perché sceglierle? Ecco l’attendibile risposta
Le pentole senza nickel sono state prodotte per andare incontro alle esigenze di una parte dei consumatori. Sono in aumento, infatti, le persone che presentano allergie a questo tipo di metallo. Ci si trova spesso davanti a problematiche derivanti dall’assorbimento del nickel. Per esempio provoca varie forme di dermatite ma non solo. E’ consigliabile quindi acquistare pentole di nuova generazione soprattutto per questo.
- Perché è meglio acquistare le pentole senza nickel?
- Quali sono le sostanze, oltre al nickel, da evitare?
- Scopriamo i pericoli derivanti dal nickel e dalle altre sostanze nocive presenti nel rivestimento di alcune pentole
- Cosa sono i PFOA e il Bisfenolo A?
- Conclusioni
1. Perché è meglio acquistare le pentole senza nickel?
Le nuove pentole senza nickel ci aiutano a migliorare innanzitutto la cottura. L’alimento introdotto in una di queste pentole diverrà più salutare. Infatti non potrà più assorbire il nickel, come invece accade con gli utensili da cucina più datati. Oggi sappiamo che il nickel viene rilasciato durante la cottura. Di conseguenza l’alimento contaminato penetra nell’organismo abbassando le nostre difese naturali. Solitamente le pentole senza nickel sono anche senza PFOA e Bisfenolo A. Scopriamo nel’articolo di cosa si tratta.
2. Quali sono le sostanze, oltre al nickel, da evitare?
Come sappiamo il rivestimento antiaderente permette di non utilizzare i grassi, essi stessi nocivi per alcune patologie. Inoltre non è da sottovalutare la facilità di manutenzione delle padelle antiaderenti. Il cibo non si attacca e cuoce in modo omogeneo grazie ad una migliore distribuzione del calore. Il rivestimento, però, per essere sicuro non dovrà contenere nickel ed altre sostanze. Infatti nelle pentole di nuova generazione non sono presenti nickel, Pfoa e Bisfenolo A. Una particolarità da non trascurare.
Queste sostanze, infatti, vengono assorbite dall’alimento e quindi successivamente ingerite. E’ bene scegliere pentole di buona qualità. Durante l’acquisto occorre controllare che sia indicata l’assenza di certe sostanze. Solitamente le case produttrici offrono pentole senza nickel con il fondo dal giusto spessore (meglio se non inferiore a 4 mm). Il rivestimento antiaderente, però, è quello che ne garantirà la sicurezza.
La scelta della misura del diametro e del colore del rivestimento dipende dai gusti personali. L’effetto stone, ad esempio, è tanto di moda oggigiorno. Troviamo in commercio pentolame di varie forme e colori. Per essere davvero sicuri scegliamo sempre quello privo di nickel, di metalli pesanti, di Bisfenolo A e di PFOA. Il Made in Italy anche in questo caso primeggia su tutti gli altri.
3. Scopriamo i pericoli derivanti dal nickel e dalle altre sostanze nocive presenti nel rivestimento di alcune pentole
Sappiamo bene come i metalli siano altamente dannosi per il nostro organismo. Ingerirli può provocare moltissimi disturbi fisici, alcuni anche gravi. I metalli, infatti, non vengono espulsi fuori dal nostro organismo. Rimangono latenti all’interno del nostro corpo finché non trovano la loro sede ideale.
Potrebbero finire nel cervello, per esempio, causando disturbi neurologici e malattie degenerative. Oppure stabilirsi nel fegato o nel colon facendo insorgere forme tumorali. Insomma, se oggi abbiamo la conoscenza di come migliorare la salute è nostro dovere perseguirla il più possibile. E non dimentichiamo che la salute comincia a tavola. Mai al giorno d’oggi esiste niente di più vero.
4. Cosa sono i PFOA e il Bisfenolo A?
Scopriamo perché è bene evitare che nelle nostre pentole siano presenti il PFOA e il Bisfenolo A.
PFOA
Questa sigla indica “l’acido perfluoroottanoico”. Nella produzione di pentolame viene inserito per garantire lo strato antiaderente. Siccome si trova nella parte superficiale viene a contatto con gli alimenti da cucinare. Se la pentola raggiunge alte temperature, questo acido sarà assorbito dal cibo. Inoltre le sue particelle, una volta scomposte, circoleranno nell’aria per cui potranno anche essere respirate. Scegliamo sempre le pentole PFOA FREE.
BISFENOLO A
Il Bisfenolo A è un’altra sostanza chimica assolutamente da evitare. La sigla con la quale viene riconosciuto è “BPA”. La lettera “A” sta per acetone. Infatti viene preparato applicando la condensazione dell’acetone con due gruppi di fenolo. Si trova nel rivestimento di pentolame e in altri recipienti di metallo (come per esempio le lattine). Se ingerito, attraverso la cottura in pentole contenenti BPA, può provocare grossi disturbi a livello endocrino.
Grossa attenzione, quindi, nell’acquisto delle nostre pentole. Specialmente sono da evitare in soggetti predisposti a forme tumorali o con disturbi ghiandolari. Anche le donne in gravidanza devono prestare attenzione in cucina e non utilizzare pentole con Bisfenolo A. Se assorbito dall’organismo causa particolari danni al feto. BPA FREE è sicuramente da bandire in cucina.
5. Conclusioni
NICKEL FREE, PFOA FREE, BPA FREE. Impariamo bene queste tre indicazioni ed evitiamo di acquistare materiali che li contengano. Provocano dalle semplici allergie a malattie molto più complesse. Tutti sono assolutamente da evitare nella nostra cucina e sulla nostra tavola.
Certo, abbiamo per anni utilizzato gli utensili da cucina senza pensarci. Però da quando si diventa consapevoli che il benessere comincia in tavola non si deve più nascondere la testa sotto la sabbia. Prendiamo spunto da queste preziose informazioni e cambiamo le nostre abitudini.
Acquistiamo da ora in poi solo pentole libere da sostanze dannose. Inoltre sono facilissime da pulire. Per una corretta manutenzione sarebbe utile non metterle in lavastoviglie. Si può adoperare la classica spugna per i piatti (non dalla parte abrasiva) con un po’ di detersivo. Anche questa è una grande comodità e le pentole rimarranno resistenti nel tempo. Inoltre, scegliere le padelle giuste sarà anche la garanzia di comporre ricette salutari ed assai gustose. Migliorare la qualità della nostra vita è davvero alla portata di tutti.
Disclaimer
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico.
Lella Leonardi