Ritmo circadiano: cos’è e come influisce su noi stessi
Durante ogni giornata, nell’essere umano, si sussegue il ritmo circadiano. Recenti teorie hanno dimostrato che regolando la ritmicità biologica in ogni fase della nostra vita quotidiana, si potrà ottimizzare il nostro stato di salute. Vivere in simbiosi con la natura fa bene non solo al corpo ma anche alla psiche. Vediamo meglio nel dettaglio come il ritmo circadiano può influenzare la nostra vita durante le 24 ore e perché può incidere su vari disturbi fisici.
IL RITMO CIRCADIANO
- COS’E’ IL RITMO CIRCADIANO
- RITMO CIRCADIANO NOTTURNO
- OSSERVIAMO LA FASE DIURNA
- NON SOLO CICLI CIRCADIANI DI 24 ORE
- STIAMO ATTENTI A SEGUIRE GLI ORARI DEL NOSTRO RITMO CIRCADIANO
- QUANDO NON SI RIESCE A RISPETTARE IL CICLO CIRCADIANO
- CORRELAZIONE TRA CICLO CIRCADIANO E MALATTIE NEUROLOGICHE
- CURIOSITA’ SUL RITMO CIRCADIANO E CONCLUSIONI
Andiamo ora a scoprire nel dettaglio questi punti:
1. Cos’è il ritmo circadiano
Il ritmo circadiano comprende una serie di stimoli che si alternano nell’arco di una giornata intera. Il nome vede la sua origine dalla descrizione latina “circa diem” che significa “intorno al giorno”. E’ un naturale orologio biologico che regola il nostro organismo. Per questo occorre prestare molta attenzione a ciò che svolgiamo durante la giornata, soprattutto dobbiamo rispettare alcuni orari al fine di non vedere compromessa la nostra salute. Nel ritmo circadiano rientrano i periodi di sonno e di veglia che sono alla base di tutto. Durante la fase diurna, cioè nelle ore di piena luce, il nostro sistema ghiandolare produce gli ormoni mentre nella fase notturna si genera una sorta di riposo che ha lo scopo di ricaricare le nostre cellule. Per questo è importantissimo rispettare certi ritmi durante tutta la giornata.
2. Ritmo circadiano notturno
Nella fase notturna il nostro organismo non riceve stimoli di luce dall’esterno per cui ci dedichiamo al riposo. La nostra vista gioca una parte importante in tutto questo. Gli scienziati ritengono che sia il nostro occhio a trasmettere le informazioni al cervello. Quando sta per giungere la sera, il nostro cervello già realizza il ritmo del riposo per cui viene conciliato naturalmente il sonno tramite la produzione di melatonina. Questo ormone ha il suo picco massimo durante le ore notturne. Un buon riposo non potrà, quindi, che portarci una naturale ventata di benessere.
3. Osserviamo la fase diurna
Nelle ore di luce la retina lancia costantemente messaggi al cervello in quanto ha il compito di trasferire le molteplici immagini che cattura tramite l’occhio. In questo modo si attivano le sostanze biologiche utili alla crescita e al mantenimento della buona salute. Nelle persone ipovedenti, infatti, possono sorgere difficoltà e problemi di salute provocati dall’assenza forzata di luce. E’ proprio la luce che penetra nei nostri occhi che permette di comunicare alla ghiandola pineale di attivarsi per svolgere un buon lavoro. Durante la fase circadiana diurna, molti ormoni si secernano dalle ghiandole e diventano una sorta di carburante che serve a far funzionare tutto il “motore”. Nelle ore del giorno viene anche prodotto il cortisolo (che è considerato l’ormone dello stress) ed ha una funzione importante che è quella, soprattutto, di difendere il corpo dalle infiammazioni.
4. Non solo cicli circadiani di 24 ore
C’è chi sostiene che tutte le sequenze cicliche in natura interagiscano con il nostro benessere fisico. Per esempio possiamo citare le stagioni che si alternano con regolarità nell’arco dei 12 mesi. Ogni stagione influenza la nostra vita. Durante i mesi autunnali e invernali il nostro metabolismo rallenta, come se andassimo un po’ in letargo. Viceversa nei mesi caldi estivi ci sentiamo molto più attivi e meno svogliati e le molte ore di luce giocano un ruolo a favore per mantenere alta la concentrazione e il buon lavoro di tutta la nostra muscolatura. Non dimentichiamo che le ore di luce, e soprattutto di sole, attivano nella nostra epidermide la produzione di vitamina D che è utilissima sia per il rinforzamento del sistema immunitario che per la prevenzione dell’osteoporosi, da non sottovalutare specialmente se si è in età avanzata.
5. Stiamo attenti a seguire gli orari del nostro ritmo circadiano
Abbiamo appena visto che dedicare le giuste ore di riposo è un vero toccasana per la nostra salute. Occorre però rispettare anche altri ritmi giornalieri. Per esempio mantenendo più o meno gli stessi orari che dedichiamo all’alimentazione. I pasti principali dovrebbero sempre essere fruiti in orari simili. Questo permetterà al nostro organismo di attivarsi con la massima regolarità senza subire alterazioni. Il fegato, per esempio, avrà il suo compito da portare avanti in determinati orari e così è per l’intestino e per tutto il resto del corpo. Certe alterazioni a lungo andare possono avere esiti disastrosi.
Non si sta quindi parlando di sgarrare nel breve periodo, questo non provocherebbe danni particolarmente problematici ma è bene essere costanti nel ripetere le buone abitudini della nostra vita quotidiana mantenendo gli stessi orari. La medesima osservazione vale per quanto riguarda la somministrazione di medicine. Chi, per motivi di salute, è costretto ad assumere farmaci (sia salvavita che non) saprà bene che vanno presi sempre alla stessa ora tutti i giorni e per tutto il periodo della cura.
6. Quando non si riesce a rispettare il ciclo circadiano
Purtroppo ci sono dei casi in cui non è possibile rispettare il nostro orologio biologico. Ne sa qualcosa chi lavora facendo i turni. Chi è costretto a stare sveglio durante le ore di buio e dormire nelle ore di luce, a lungo andare, può ritrovarsi con danni seri all’organismo. Per questo ci sono legislazioni vigenti che impongono la rotazione dei turni notturni su più personale in modo da permettere di poter riequilibrare l’orologio biologico interno. Un’altra casistica è quella del fenomeno del jet lag. Chi viaggia molto attraverso i vari continenti, per esempio, sia per lavoro che per diletto, potrebbe riscontrare disturbi legati al sonno-veglia ma anche, se la cosa diventa cronica, ad un deficit del sistema nervoso centrale. La soppressione di melatonina potrebbe inoltre provocare nel tempo problemi tumorali in quanto questo ormone svolge l’importante compito di proteggere le nostre cellule.
7. Correlazione tra ciclo circadiano e malattie neurologiche
Quando il nostro organismo perde la facoltà di mantenere il giusto ritmo biologico, possono insorgere malattie anche di una certa gravità. Un sonno, come tutti sappiamo, deve essere ristoratore. Se ciò non avviene, a lungo andare, si possono presentare danni neurologici irreversibili. Difficoltà a concentrarsi, problemi di memoria, acufene, sono le più comuni cronopatologie ma ce ne possono essere altre che risultano addirittura invalidanti. I ritmi del ciclo circadiano, se non rispettati per qualche periodo, non provocano grandi disturbi e possono essere risolti trascorrendo nuovamente in modo corretto i periodi di sonno-veglia.
Quando il ritmo circadiano sfalsato si protrae invece per molti mesi consecutivi, si danneggia il sistema nervoso facendo subentrare depressione, alterazione del sistema immunitario, ipertensione, tachicardia, problemi gastrici, malattie del metabolismo. Il nostro cervello, grazie a ciò che la ghiandola pineale secerne, è il centro di comando di tutto il nostro corpo. L’epifisi (nome corretto di questa ghiandola) produce melatonina nella quantità utile e necessaria per tutta la fase delle 24 ore e fa sì che il nostro organismo possa beneficiare di un’altra sostanza importante come la serotonina. Un corretto ciclo circadiano regola la funzione di questo importante neurotrasmettitore che agisce sulla temperatura corporea, regola le sensazioni di fame-sazietà-sete ma soprattutto lavora sul nostro umore. Non per niente è nominato l’ormone della felicità. Benessere e buonumore sono quindi due caratteristiche imprescindibili.
8. Curiosità sul ritmo circadiano e conclusioni
La nostra vita è diventata troppo tecnologica e a volte incide negativamente sul ritmo circadiano. La luce elettrica, i dispositivi che generano fonti di luce, creano delle barriere che disturbano il nostro cervello. Tornare a vivere in mezzo alla natura potrebbe essere la soluzione. Il ciclo della vita è esattamente questo: svegli e produttivi nelle ore di luce e a riposo nelle ore di buio. Basterebbe davvero molto poco per ritrovare questa giusta regola e, di conseguenza, il raggiungimento della serenità. A comprova di tutto, nel 2017 c’è stata l’assegnazione del premio Nobel per la medicina ad un gruppo di scienziati americani nati intorno agli anni ’40-‘50 (J.C. Hall, M. Rosbash, M.W. Young) per la scoperta dei meccanismi molecolari che regolano i ritmi circadiani.
Avevano dimostrato come i fattori esterni possono incidere sul malfunzionamento dell’epifisi e, quindi, alterare il ritmo biologico e generare squilibri. La conoscenza può aiutarci davvero a migliorare la nostra vita. Molte domande hanno già ottenuto risposte da parte della medicina moderna e della scienza ed hanno portato benefici alla salute umana. D’altro canto, invece, molte strade non sono state ancora esplorate ma per fortuna la ricerca fa passi da gigante e continua a porsi sempre dei buoni e nobili obiettivi. Questo indica quanto sia importante il valore della vita per tutti. Noi intanto cosa possiamo fare: di certo rispettare il nostro corpo e cercare di mantenere corretto il ciclo sonno-veglia. Il ritmo della natura, di conseguenza, farà tutto il resto da sé.
Disclaimer
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico.
Lella Leonardi