TikTok e Chiara Ferragni per il Denim Day contro gli abusi sessuali
Il Denim Day contro gli abusi sessuali è uno dei nuovi trend di TikTok. Tale social network, oltre a far divertire ragazzi di tutto il mondo, tratta tematiche di notevole impatto sociale, consentendo a migliaia di persone in tutto il pianeta a contrastare bullismo, omofobia e abusi sessuali. È così che la piattaforma si contraddistingue dalle altre, combattendo battaglie sociali, inclusa la lotta contro la violenza sessuale.
I PROTAGONISTI
I protagonisti dei video mostrano con grande coraggio gli indumenti indossati durante l’abuso. A farli sentire compresi e confortati è la forza d’animo grazie al quale sono stati in grado di superare la bufera, dimostrando ai carnefici e al mondo intero quanto siano più forti di ciò che è capitato loro.
Alcune vittime, inoltre, fanno persino il nome del proprio molestatore, mostrando il dito medio e scandendo la famosa “f-word”.
“Non si diventa ciò che si è subìto”.
L’iniziativa “Denim Day” contro gli abusi sessuali è stata promossa non solo da adolescenti e individui vittime di abuso sessuale di ogni fascia d’età, bensì anche da influencers e personaggi pubblici di diverse categorie. Una tra queste è Chiara Ferragni, imprenditrice digitale italiana, molto conosciuta anche all’estero.
STORIA DEL “DENIM DAY”
Nel 1998, la Corte di Cassazione italiana annullò una condanna per abuso sessuale nei confronti di un uomo sulla quarantina poiché la vittima, ragazza di soli diciotto anni, indossava un paio di jeans aderenti. Per tale motivazione, il tribunale stabilì che l’uomo non avrebbe potuto, in alcun modo, sfilare i jeans della ragazza da solo, in quanto aderenti. Di conseguenza, l’abuso sessuale in quel caso, venne definito come un puro e semplice rapporto consenziente.
Quindici anni fa, l’associazione Peace Over Violence di Los Angeles, in risposta a tale episodio, lanciò il nuovo movimento Denim Day contro gli abusi sessuali. Così, le donne americane scesero in piazza indossando jeans aderenti, con lo scopo di protestare in difesa della ragazza da poco maggiorenne. Così facendo, diedero vita a una vera e propria campagna nazionale di informazione e prevenzione contro gli abusi sessuali.
Nel 2014, nacque la Guess Foundation Europe, avente il medesimo scopo.
L’IMPORTANZA DEI SOCIAL NETWORKS COME TIKTOK PER IL “DENIM DAY” CONTRO GLI ABUSI SESSUALI
Ancora oggi, i social networks vengono sempre più utilizzati non solo da adolescenti e giovani adulti, ma anche dagli stessi genitori e dagli anziani. Questi fanno parte di una dimensione piuttosto libera, in cui le persone possono decidere i contenuti da pubblicare e vi sono anche iniziative di sensibilizzazione. Uno tra questi è proprio il “Denim Day” contro gli abusi sessuali.
Piano piano Intenet sta cambiando e dando i suoi frutti, dimostrando di poter essere un vero e proprio appiglio per chi ne ha bisogno.
CHIARA FERRAGNI PARTECIPA AL “DENIM DAY” CONTRO GLI ABUSI SESSUALI
Il “Denim Day” contro gli abusi sessuali è un’iniziativa promossa, come già anticipato precedentemente, anche da personaggi pubblici del mondo della musica, dello spettacolo e della moda. Tra questi c’è anche Chiara Ferragni, che sul suo profilo personale di Instagram, ha riportato vari video davvero toccanti, diffondendo il messaggio a decine di milioni di persone.
L’imprenditrice digitale, nelle stories di Instagram, si è premurata di inserire video di ragazzi sulle note di “It’s time”, brano degli Imagine Dragons, concentrati nel raccontare la loro storia.
Chiara si dimostra felice e soddisfatta del fatto che un’iniziativa come il “Denim Day” contro gli abusi sessuali consenta al mondo di internet di migliorarsi dal punto di vista sociale. Perché è questo che dovrebbe essere:
uno spazio virtuale infinito dove si può incoraggiare e supportare persone, anche estranee, condividendo un po’ della propria felicità e del proprio ottimismo.
LE PAROLE DI CHIARA FERRAGNI PER IL “DENIM DAY” CONTRO GLI ABUSI SESSUALI
La Ferragni, inoltre, si è detta felice e fiera, sottolineando il coraggio delle vittime nell’esporsi in prima persona con l’obiettivo di raccontare fatti tanto intimi quanto difficili da ammettere. Persino a se stessi.
Nel giorno del “Denim Day” contro gli abusi sessuali, le parole dell’imprenditrice digitale sono state le seguenti:
“Penso a tutto quello che sto leggendo. Migliaia di direct che mi parlano delle loro esperienze personali di abusi e stupri, spesso accaduti in tenera età e spesso provocati da persone molto vicine a loro, parenti ed amici intimi. La costante di tutte queste storie? La sensazione di colpa, la paura di essere giudicate e non credute, il senso di sporco e di ansia che non ti lascia”.
“NON AVER DENUNCIATO”
Chiara Ferragni si rifà ai pensieri delle vittime durante il “Denim Day” contro gli abusi sessuali, a chi ha creduto di non avere potere, di non avere voce. A chi non ha avuto il coraggio di denunciare:
“Inoltre, la preoccupazione di distruggere intere famiglie a causa dell’accaduto, il non volerne parlare e NON AVER DENUNCIATO chi ha commesso tali atti. Ma la cosa che più mi ha colpito e fatto pensare? Che questi abusi succedono a molte più persone di quello che noi pensiamo, purtroppo. Molto spesso, anche nel nostro piccolo circolo di amici, senza che noi neanche ce lo immaginiamo. Per me è partito tutto da un trend di TikTok per il #DenimDay. Decine di migliaia di ragazze e ragazzi hanno pubblicato video raccontando gli abusi subiti e cercando di dare ad altri un messaggio positivo”.
“Quello che ti è successo non ti definisce e tu vali molto più di come sei stato/a disumanamente trattato/a”.
CHIARA FERRAGNI RACCONTA UN EPISODIO ACCADUTO IN ITALIA
In Italia, come in tutto il mondo, sono capitati episodi di ignoranza e incomprensione dal punto di vista degli abusi sessuali. Chiara Ferragni, durante il “Denim Day” contro gli abusi sessuali, ne racconta uno in particolare.
“#DenimDay preso proprio come hashtag per questo movimento da una tremenda sentenza della corte di Cassazione in Italia negli anni ’90 in cui uno stupratore veniva dichiarato innocente perché la vittima quattordicenne indossava jeans stretti. Quindi, si dava per scontato che avesse consentito il rapporto sessuale perché l’aggressore “non sarebbe riuscito a togliere i jeans stretti da solo”. Uno scempio, successo proprio in Italia”.
L’IMPRENDITRICE DIGITALE è FIERA DI CHI SI è FATTO AVANTI
E ancora, l’imprenditrice digitale riflette sugli stupri che aumentano di giorno in giorno, più quanto pensassimo. Ma vede comunque il lato positivo: Internet sta cambiando:
“A me sono apparsi sulla home di TikTok per caso e sono rimasta shockata dalla quantità di persone che hanno avuto il coraggio di metterci la faccia. Sono rimasta a bocca aperta e con le fitte allo stomaco per quanto questi video fossero forti per me. Ma poi ho anche sorriso. Il mondo di Internet e dei social media sta in parte cambiando le cose. Sta dando voce ed un pubblico globale con cui confrontarsi a persone che prima non potevano parlarne con nessuno. Se fosse successa una cosa simile a me, 15/20 anni fa, con chi ne avrei parlato? Come avrei esorcizzato la cosa? Sono sicura mi sarei sentita sola e non completamente capita dagli altri”.
“NON SIETE SOLI”
Chiara Ferragni ci ricorda che non siamo soli, che non è colpa nostra e che Internet può davvero diventare un salvagente per tutte le persone che vogliono parlare, confrontarsi e affrontare ciò che è successo. Nonché sensibilizzare.
“Questi video e questi messaggi di speranza ti fanno comprendere che, invece, sola/o non sei e puoi affrontare quello che ti è successo. Magari, riuscendo anche a superarlo, in parte. È bello che sui social non si vedano solo selfie, viaggi, balletti e cuccioli, ma anche “normalizzazione” di tutto ciò che positivo non è. È bello che anche la generazione più giovane della mia stia riuscendo ad usare questo mezzo considerato così frivolo da chi non lo capisce al 100%. E l’obiettivo è quello di trasformarlo in incubatore di grandi messaggi sociali, facendo parlare proprio i protagonisti in prima persona”.
“CERCHERò DI “EDUCARE” LE 20 MILIONI DI PERSONE CHE MI SEGUONO”
L’imprenditrice italiana sottolinea che farà in modo che i suoi 20 milioni di followers possano trarre dai suoi contenuti ulteriori messaggi educativi e positivi.
“Siamo in un periodo storico di piccoli e grandi cambiamenti, ma le cose stanno pian piano cambiando. E sapete questo cosa vuol dire? Che sempre di più avremo voce, e la possibilità di farci sentire. Se siete state vittime di qualcosa di sbagliato non tenetelo per voi, parlatene. Alla vostra famiglia, ai vostri amici, alle autorità, tramite Internet. È il primo passo verso la libertà e per prenderci finalmente il potere che spesso non pensiamo di avere. Quel potere lo abbiamo ora, e lo avremo sempre di più.
Io ho un pubblico di 20 milioni di persone che mi segue e che cercherò di “educare” e sensibilizzare sempre di più”.
LE TESTIMONIANZE DEI SEGUACI DI CHIARA FERRAGNI PER IL DENIM DAY CONTRO GLI ABUSI SESSUALI
Le riflessioni sul “Denim Day” contro gli abusi sessuali di Chiara Ferragni non sono passate inosservate. Infatti, molti dei suo seguaci si sono fatti sentire, raccontandole in direct la propria storia. Lei ha condiviso tutto, pubblicamente, dimostrando quante persone subiscano ogni giorno, anche in età infantile, molestie e abusi sessuali, anche all’interno della loro casa. E all’interno della propria casa e nella propria famiglia, soprattutto, non si dovrebbe temere niente. Né dolore, né sofferenza.
PRIMA TESTIMONIANZA
“Non so se leggerai mai questo messaggio, ma questo per dirti che ci sono tante persone al mondo che sopportano abusi, spesso due volte. La prima volta dalla persona che abusa e la seconda da chi non crede che ciò sia avvenuto. Spero che non ci siano ragazze come me, anche se so che è così. Spero davvero che venga fatta giustizia per tutte quelle ragazze che hanno subito una violenza. E che, al contrario di me, potranno almeno avere qualche piccola soddisfazione”.
SECONDA TESTIMONIANZA
“Ciao Chiara! Vorrei dire a tutte queste persone che hanno subito abusi in qualsiasi momento della loro vita di denunciare. Non è mai troppo tardi, anche se ti è successo da bambino e ora sei adulto, denuncia! Ti porto l’esempio di mio fratello, purtroppo. Lui è stato abusato da bambino dal cugino di mia madre. Nessuno si è mai accorto di niente all’epoca e mio fratello ha avuto il coraggio di parlarne e di denunciare solo qualche anno fa. A più di vent’anni. Non ne ha mai parlato, ha tenuto tutto dentro di lui per anni. Il processo è stato fatto ed è stato creduto. Ha vinto, e chi è stato abusato di lui è stato condannato a 4 anni e gli deve un risarcimento. Credete nella giustizia e denunciate. Questo non cancellerà il trauma ma vi aiuterà a stare meglio e ad andare avanti”.
TERZA TESTIMONIANZA
“Ciao Chiara. Ho guardato le tue storie, oggi, e devo dire che mi hai fatto sentire meno sola. Quando subisci un abuso passi la tua vita a sentirti in colpa, in difetto. Hai paura di mostrare il tuo corpo, di essere te stesso. È come se in qualche modo, questo fatto ti negasse il diritto di essere. Ho subito un abuso da bambina all’età di 8 anni. A 18 anni ho iniziato ad avere problemi di anoressia e bulimia. Sapevo che quel momento centrava, che quell’episodio era scritto dentro di me. Ci ho messo del tempo per metterlo a parole ma quando l’ho fatto è come se un immenso nodo sia riuscito sciogliersi. Oggi sono mamma di due stupende bambine e grazie alla forza e alla magia della maternità ho ripreso in mano la mia vita. Mi sono riappropriata del mio corpo. Grazie, Chiara”.
QUARTA TESTIMONIANZA
“Ero andata a trovare mio nonno. Eppure, dentro quelle quattro mura, in cui da piccola ero cresciuta, in cui avevo giocato, avevo riso e scherzato, la mia vita è cambiata radicalmente. Non l’ho denunciato. Non ho avuto il coraggio. Ho sbagliato, ho pensato come molte di noi fanno quando si trovano in queste situazioni: che non sarebbe servito a nulla. Ho sbagliato! Dovevo, una volta fuggita da lì, fermarmi in caserma e dire cosa avessi vissuto. Vorrei dirlo a tutte le donne, a tutte le ragazze che subiscono violenza, psicologica o fisica, che questi fatti si devono denunciare. Chi commette violenza, non deve, non può passarla liscia. Non siamo noi quelle sbagliate”.
ABUSI SESSUALI
Forse ultimamente se ne parla meno, ma gli abusi sessuali si diffondono a macchia d’olio rovinando la vita di migliaia di persone e distruggendo intere famiglie. Gli abusi sessuali vanno condannati, denunciati e contrastati con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione. Bisogna anche comprendere quale sia l’effettiva ragione di tali gesti disumani dal punto di vista psicologico e attuare un processo di rieducazione affinché episodi del genere vengano sempre meno. Fino a scomparire.
Il Denim Day contro gli abusi sessuali ci dimostra che le persone che possono comprenderci, sostenerci e aiutarci esistono. Basta solo dare voce ai propri pensieri e raccontare. Raccontare tutto.
“ME TOO” MOVEMENT
Il tema delle violenze e molestie sessuali è riuscito a inserirsi nella top 10 degli hot topics in seguito al caso Harvey Weinstein. Così, nacque il #metoomovement. Weinstein è stato condannato a fine marzo a New York con le accuse di stupro e aggressione sessuale. 23 anni di carcere.
Il Me too è un movimento femminista contro le molestie sessuali e la violenza sulle donne. Ha cominciato a diffondersi a partire dall’ottobre 2017, con un hashtag usato sui social media come Instagram e Tiktok.
Lo scopo di tale movimento è quello di informare e dimostrare la diffusione, ormai radicata, di violenze sessuali e molestie soprattutto sul posto di lavoro, subita dalle donne.
MOLESTIE SUL POSTO DI LAVORO
La percentuale di molestie sessuali sul posto di lavoro è astronomica, soprattutto in Italia. Parliamo di un paese culturalmente maschilista, che fa fatica a concepire la donna come lavoratrice. Fortunatamente, negli ultimi tre anni le cifre hanno subito un calo, ma un 1 milione e 173 donne hanno comunque subito ricatti sessuali nel posto di lavoro dove sono state collocate.
La maggior parte delle donne sopravvissute all’accaduto non hanno avuto e non hanno tuttora il coraggio di parlarne e denunciare, sebbene non abbiano nessuna colpa in merito. Molte temono di non essere prese sul serio, altre di mettere a rischio la propria famiglia a livello economico, perdendo il lavoro. Infatti, solo lo 0,7% di loro denuncia il molestatore alle Autorità.
GLI EFFETTI DELL’ABUSO SESSUALE INFANTILE SULLE VITTIME
Gli effetti dell’abuso sessuale sulle vittime possono essere addirittura invalidanti, provocando sofferenza fisica e psicologica a breve, medio o lungo termine.
Molti sopravvissuti si ritrovano a trascorrere anni prima di metabolizzare, accettare e superare l’accaduto. Nei casi più gravi, tale processo di consapevolezza e accettazione non avviene affatto.
Capita spesso che i soggetti si colpevolizzino per ciò che hanno passato. Nel caso in cui l’abuso o la molestia fossero avvenuti in età infantile, la vittimizzazione è in grado di presentarsi anche in età adulta.
Le conseguenze si protraggono nel lungo tempo, fino agli ultimi decenni di vita, provocando nelle vittime divenute adulte persistenti problemi a livello mentale. Alcuni esempi possono essere:
- Ansia;
- Depressione;
- Disturbi di personalità;
- Abuso di alcol e droghe;
- Demenza;
- Alzheimer;
- Tentativi di suicidio.
Anche a livello fisico si possono riscontrare problematiche in seguito all’abuso sessuale, come la presenza di malattie come:
- Diabete;
- Malattie cardiovascolari;
- Malattie cardiometaboliche;
- Ictus;
- Anoressia;
- Bulimia.
LA TERAPIA EMDR PER IL DENIM DAY CONTRO GLI ABUSI SESSUALI
Subire molestie o abusi sessuali può comportare danni invalidanti per le vittime. Può essere assai difficile superare traumi del genere. Fortunatamente, non impossibile. Durante il Denim Day contro gli abusi sessuali, anche Chiara Ferragni si è premurata di fornire consigli e aiuti con lo scopo di dimostrare che andare avanti è possibile.
L’EMDR è un metodo psicoterapico strutturato che facilita il trattamento di differenti problematiche legate ad eventi traumatici ed emotivamente stressanti. Si tratta di un approccio interattivo e standardizzato, scientificamente comprovato da più di 40 studi randomizzati. Le sperimentazioni sono state svolte su pazienti traumatizzati e documentate in centinaia di pubblicazioni, riportando l’assoluta efficacia di tale metodo.
La terapia EMDR ha come base teorica il modello AIP (Adaptive Information Processing). Essa si occupa di affrontare i ricordi che non sono stati elaborati in precedenza e che possono provocare l’insorgenza di numerose disfunzioni.
COME FUNZIONA?
La terapia EDMR procede tramite catene di associazioni, collegate con stati che condividono gli elementi sensoriali, emotivi e cognitivi del trauma. L’individuo è incoraggiato a lasciare che qualsiasi cosa accada limitandosi a notarla. Le memorie, invece, liberamente associate tra loro, entrano nella mente tramite l’esposizione immaginativa sotto forma di brevi flash.
Favorire l’attenzione a informazioni correlate alla paura consente di facilitare l’abituazione, l’attivazione e la modificazione della struttura propria della paura causata dal trauma.
Durante la terapia, gli specialisti accedono solo a brevi dettagli della memoria legata al trauma, incoraggiando la distorsione o il distanziamento dell’immagine, la quale spesso esita in un evitamento cognitivo.
JAMEELA JAMIL: SPEECH ABOUT MEN
Chiara Ferragni, durante il Denim Day contro gli abusi sessuali, ha inoltre condiviso un video pubblicato su IG TV da Jameela Jamil: “Speech about men”.
Jameela è una cantante, attrice e attivista britannica, creatrice e fondatrice di “I WEIGH”. I suoi contenuti sono pieni d’amore, con lo scopo di promuovere l’uguaglianza dei sessi, il rispetto e la solidarietà tra esseri umani. Condanna gli abusi sessuali, le molestie, le discriminazioni e tutto ciò che rende il mondo irrispettoso e maleducato nonché incredibilmente crudele.
CONCLUSIONE
L’obiettivo della nostra vita, oltre al costruirci una carriera e una famiglia, dovrebbe proprio essere quello di promuovere iniziative come il Denim Day contro gli abusi sessuali. È importante essere solidali con gli altri, porgere la mano a chi ne ha bisogno e lottare tutti insieme per un mondo migliore. È importante comunicare il proprio disagio e denunciare affinché questi episodi non ricapitino ad altre donne o uomini, adolescenti o bambini. Insieme possiamo fare tutto. Insieme siamo invincibili. Sempre.
Vedi altri articoli:
Desideri ricevere una consulenza naturopatica? Clicca qui: https://cataldi.com/consulenza-naturopatica-online/