Coronavirus e isteria di massa
PREMESSA
“Cataldi: “La migliore versione di te”” è un magazine online che si concentra sul benessere dell’essere umano, sia dal punto di vista fisico, mentale nonché sociale. Ed ecco il motivo di questo articolo: negli ultimi giorni, gli italiani hanno potuto assistere a diverse teorie complottiste nonché incredibilmente scorrette in merito al tema tanto quotato “Coronavirus”. Forse, sono i toni apocalittici con cui vengono diffuse le informazioni a doverci spaventare. Non il virus in sé.
ISTERIA DI MASSA
Questi sono stati giorni di fuoco, in cui tutti gli italiani hanno impiegato le proprie energie per assalire supermercati, ospedali e chi ne ha più ne metta. Introvabili le mascherine, così come l’amuchina e il cibo, più in generale. Persino le farmacie sono state svuotate nell’arco di poche ore, e l’unico motivo per cui ci siamo ritrovati improvvisamente nell’ideologia di quelli che sono i film d’azione americani, è da attribuire alla disinformazione più totale che ha sopraffatto il nostro paese.
Non è scorretto prendere le giuste precauzioni in modo tale da non essere contagiati; lo è, tuttavia, il documentarsi senza un vero e proprio senso critico.
DA COSA È STATA PROVOCATA L’ISTERIA DI MASSA?
La paura infondata che il coronavirus possa mettere a rischio la vita di ogni individuo è data dalla condizione di assoluta confusione e da un sovraccarico di informazioni. L’aver trasmesso più volte, durante il giorno, diversi reportage giornalistici inerenti alla tematica sopracitata non ha aiutato. Chiaramente, le famiglie italiane hanno interpretato tale atteggiamento come un modo per avvisarle che il pericolo esiste e non verrà debellato facilmente.
Senza contare che i servizi radiofonici, i post sui social media e gli incontri all’interno dei salotti televisivi per discutere della pericolosità del coronavirus, non hanno fatto altro che alimentare l’ansia in ogni individuo, specialmente nei soggetti ipocondriaci.
ECCESSIVO STRESS
A questa tipologia di messaggi, il collettivo ha risposto con meccanismi pensati per assicurare la propria sopravvivenza.
Quando scritto di seguito non si riferisce solamente allo svuotamento di supermercati e quant’altro.
Siamo consapevoli che il coronavirus sia partito dalla Cina. Lo stato d’ansia in cui si è ritrovata la percentuale più alta degli italiani ha portato questi ultimi a disprezzare gli individui di origine cinese, arrivando persino ad aggredirli fisicamente.
Così, la discriminazione continua ad avere il sopravvento e a regnare sull’Italia dimostrando ai paesi esteri, ancora una volta, che gli italiani non sappiano fare altro se non interrompere un loro probabile interlocutore mentre parla e puntare il dito.
È POSSIBILE SOPRAVVIVERE ALL’ISTERIA DI MASSA?
Sì, è possibile. Ed è possibile farlo senza minimizzare la problematica a cui noi tutti siamo esposti. L’atteggiamento migliore da adottare, in casi come questo, è quello di selezionare – con senso critico – le informazioni che ci vengono proposte, evitando di cadere nell’errore. Motivo per cui è bene prediligere le informazioni ufficiali, ossia quelle della regione, della Protezione Civile e quelle del Ministero.
E I SOCIAL MEDIA?
Da evitare assolutamente nel momento in cui il nostro obiettivo è quello di informarci sulle ultime novità inerenti al coronavirus. Questo perché verremo bombardati automaticamente da immagini di ricoveri, strade deserte e violenza gratuita. Tutto ciò risulta essere assai controproducente.
ELETTRA LAMBORGHINI SU TWITTER
“Vi sc*pate mezza discoteca senza preservativo e poi avete paura del coronavirus?”
Questo è il tweet pubblicato da Elettra Lamborghini lo scorso 24 febbraio.
Possiamo darle torto? Questo dovrebbe far capire all’Italia quanto l’isteria di massa ci abbia coinvolti e manipolati, senza comprendere che esistono patologie di gran lunga più gravi che necessitano seriamente di una vera e propria attenzione da parte di tutti noi.
È stata data troppa importanza a una patologia la quale è perfettamente curabile e, talvolta, capita che sparisca senza la necessità di cure speciali.
LA QUARANTENA
È giusto discuterne in maniera più approfondita.
Gli individui che hanno preso consapevolezza dell’esistenza della quarantena, probabilmente, lo hanno fatto andando al cinema. Perciò, nel momento in cui hanno preso coscienza della possibilità di essere isolati come fossero protagonisti di un film, ha alimentato la loro ansia a livelli indescrivibili.
Tuttavia, bisogna comprendere che la quarantena è solo un modo per contenere il virus ed evitare che altri soggetti vengano contagiati.
Non deve spaventare; piuttosto, dovrebbe rassicurare!
GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI
Mercoledì 11 marzo, il premier Conte ha comunicato misure ancora più restrittive rispetto a qualche giorno prima, con l’obiettivo di fermare il contagio.
Inizialmente, si è pronunciato al paese con comprensione e dispiacere, reputandosi consapevole dei sacrifici realizzati dai cittadini per mettere da parte le proprie esigenze, rimanendo a casa, per proteggere se stessi e il prossimo.
“Siamo quelli che stiamo reagendo con maggiore forza e maggiore rigore diventando – giorno dopo giorno, un modello anche per tutti gli altri”.
Da oggi, 12 marzo, saranno garantiti i servizi di prima necessità, dunque gas ed elettricità. Rimarranno a disposizione di tutti i cittadini i negozi di alimentari, farmacie e parafarmacie nonché forze dell’ordine. Per quanto concerne negozi, pub, ristoranti, centri estetici e così via, rimarranno chiusi da Nord a Sud per contenere l’emergenza. I servizi pubblici essenziali rimarranno a disposizione, così come le industrie, a patto che rispettino le norme di sicurezza.
CONCLUSIONI
Il coronavirus è una patologia, e come ogni patologia necessita di una cura specifica per essere contrastata. Ciò non significa che chi è affetto da coronavirus rischia sicuramente la vita; chi dovrebbe fare maggiore attenzione sono i soggetti più anziani e/o con patologie già diagnosticate, più o meno gravi.
Perciò, la cosa migliore è non farsi prendere dal panico, essere abili nel gestire questa situazione con più calma possibile e ricordare che: è vero dire che il coronavirus si trasmette più facilmente rispetto alla famigerata Sars; tuttavia ha un tasso di mortalità nettamente inferiore.