Greta Thunberg: l’attivista svedese che cerca di cambiare il mondo
Greta Thunberg, diciassette anni appena compiuti, un aspetto esile e silenziosa. Quando però parla riesce a mobilitare un mondo intero con un tono di voce fermo, chiaro e potente.
Greta Thunberg non sorride così spesso come i suoi coetanei, la sua espressione è sempre dura, come se il suo messaggio partisse proprio da lì.
Nonostante la sua giovane età, appare determinata per i suoi ideali. E ci sta riuscendo benissimo: le sue parole arrivano con grande impatto nelle case di tutto il mondo.
Diciassette anni, di Stoccolma, una famiglia come tante. Una sorella più piccola, Beata, e due genitori che l’hanno sempre sostenuta: il padre Svante Thunberg, attore svedese di teatro e tv, la segue sempre, e la madre, il mezzo soprano Manela Ernman.
Quando tutto ebbe inizio: otto anni e già le idee ben chiare
L’indottrinamento di Greta Thunberg inizia quando aveva solo otto anni, quando inizia a sentir parlare di cambiamenti climatici. Quella piccola bambina, anziché pensare a giocare con i suoi amichetti, inizia a chiedersi perché il mondo fosse così indifferente di fronte i disastri ambientali.
Nel suo piccolo, a soli undici anni si è convinta a far qualcosa. Voleva dare il suo contributo, non immaginando che sarebbe arrivata poi così lontana.
La sindrome di Asperger non la ferma: il suo mutismo selettivo la incentiva a fare di più
Parallelamente all’inizio delle sue lotte ambientali, la famiglia Thunberg scopre che la piccola Greta Thunberg è affetta dalla sindrome di Asperger, una forma di autismo che la rende ancora più forte e mediatica.
Proprio a febbraio 2018 ha iniziato a protestare davanti al Riksdag, il parlamento svedese. Ogni giorno, dalla mattina alla sera, per tre settimane di fila, Greta Thunberg la si poteva vede lì, in silenzio, con un solo cartello riportante la scritta “Skolstrejk for klimatet“, sciopero scolastico per il clima.
I primi media iniziano ad interessarsi a quella studentessa. Arrivano le prime interviste, le prime foto, i primi articoli di giornale dedicati alla sua richiesta: ridurre le emissioni inquinanti come previsto dall’Accordo sul clima di Parigi.
Dalla Svezia al Mondo intero
Dai tre appuntamenti settimanali, la piccola Greta Thunberg ha iniziato a scioperare ogni venerdì. Nasce il movimento “Fridays for future” trascinando in soli sei mesi un milione e mezzo di ragazzi di tutto il mondo.
E’ diventata la testimonial di una campagna che sembra acquisire forza giorno dopo giorno e che si propone di andare avanti finché non saranno messe in atto le misure per il contenimento del riscaldamento globale al di sotto dei 2 °C di aumento previsti dagli accordi di Parigi.
“È in gioco il futuro del Pianeta, il nostro futuro” ha dichiarato. “E non possiamo aspettare che sia la mia generazione a prendere il potere: sarà troppo tardi per la Terra. Dovete agire voi adulti, adesso. Stiamo segando il ramo dell’albero su cui siamo seduti”.
Greta diventa il simbolo della protesta, parlando alla Conferenza Onu sul clima in Polonia e al summit di Davos.
Il segretario dell’Opec aveva detto di Greta Thunberg e gli altri giovani attivisti per il clima che rappresentano la “più grande minaccia” per l’industria dei combustibili fossili. Greta ha dichiarato che quello fosse stato il più grande complimento che abbia ricevuto.
Arriva a New York, al Battery Park, dopo un viaggio di quindici giorni su una barca mossa dai pannelli solari. Invita le persone a non usare più gli aerei per non inquinare. Le sue parole spingono, da un lato, i politici e i grandi colossi aziendali ad agire e, dall’altro, le persone ad iniziare a chiedersi quali fossero i comportamenti giusti da tenere per migliorare il nostro mondo.
I ragazzi degli scioperi chiedono un “Green new deal“, un grande patto verde visto anche come un’opportunità di sviluppo per il reparto economico.
La piccola Greta arriva sino all’Onu
Greta Thunberg arriva all’Assemblea Generale dell’Uni di fronte ai capi di stato e politici.
“Non è troppo tardi” sono le parole semplici ma chiare della ragazza svedese. Il suo slogan è: “Action now“, agire adesso per trovare soluzioni nei territori locali e non solo più dichiarazioni internazionali.
L’adolescente è arrivata anche al Vertice dei ragazzi Onu. Ha marciato assieme ai giovani di New York e con lei hanno manifestato milioni di persone in 150 paesi del mondo in occasione del Global Climate Strike.
Una partecipazione, questa, che ha influenzato il mondo intero richiamando idealmente quattro milioni di ragazzi, tutti uniti dal grido: “Salviamo il nostro paese, è l’unico che abbiamo“.
Greta è un esempio da seguire per cambiare il mondo
Greta Thunberg è riuscita in poco a catturare l’attenzione dell’intero mondo. Tutti sanno chi è, tutti sanno cosa vorrebbe fare idealmente in tutto il territorio.
Parla di diventare vegani, chiede di cambiare le abitudini di acquisto e stile di vita. Secondo lei non è sufficiente ridurre le emissioni. A dover cambiare sono le nostre abitudini di vita prima che sia troppo tardi.
La giovane Greta Thunberg, classe 2003, può essere quindi considerata un’influencer ambientalista. E’ piano piano diventata personaggio di fama mondiale e Time l’ha nominata “Personaggio del 2019”.
Già prima della sua comparsa sulla scena mondiale, la popolazione europea mostrava grande preoccupazione per i cambiamenti climatici. Tuttavia, la preoccupazione non veniva associata né a pressioni politiche né ad azioni concrete.
Nelle motivazioni per tale riconoscimento, Time scrive: “ha creato uno spostamento di attitudine globale, trasformando singole preoccupazioni in un movimento mondiale”. La piccola Greta è riuscita anche ha cambiare l’agenda politica di molti capi di stato e di governo.
Greta è stata scelta anche tra i 10 personaggi rilevanti per la scienza del 2019, secondo la classifica della rivista Nature. E’ stata scelta per aver focalizzato l’attenzione su come i deboli sforzi delle nazioni per rallentare il riscaldamento globale stiano minacciando il pianeta e le generazioni a venire.
A Davos la fase due del suo programma
Greta Thunberg è salita sul palco di Davos per lanciare la Fase-Due della sua missione: dopo aver sensibilizzato il mondo sugli allarmi climatici, ora è il momento di chiedere provvedimenti concreti dei governi. Dopo le manifestazioni con i cartelloni colorati, ora servono le leggi. “Questo è solo l’inizio” grida la giovane attivista.
Ora c’è maggiore consapevolezza e il cambiamento climatico è diventato un tema importante. Il merito di questa consapevolezza in parte va sicuramente a lei che è riuscita a cambiare l’atteggiamento delle persone, trasformandolo da passivo a propositivo.
Al forum di Davos ha giocato due ruoli fondamentali: il primo in un panel dedicato ai giovani e il secondo nel quale la stessa Greta Thunberg tocca l’argomento principale sull’emergenza climatica.
Greta Thunberg: da un movimento diventa un brand
Greta Thunberg ha confermato su Instagram di aver chiesto ufficialmente che la denominazione “Fridays for Future” e il suo stesso nome siano protetti da un apposito marchio. In un post, l’attivista svedese ha spiegato che il suo nome, l’espressione “Skolstrejk for klimatet” vengono costantemente utilizzati da terzi per scopi commerciali senza alcun consenso, con operazioni di marketing, di vendita di prodotti, con persone che raccolgono denaro. L’obiettivo è proprio quello di proteggere il movimento e le sue attività.
L’attivista svedese conferma anche di aver fondato insieme alla sua famiglia una fondazione senza fini di lucro già registrata. L’obiettivo della fondazione sarà quello di promuovere la sostenibilità ecologica, climatica e sociale, così come anche la salute mentale.
Nasce così la Greta Thunberg Foundation e per lo scopo ha utilizzato il premio in denaro ricevuto come vincitrice del riconoscimento “Right Livelihood” 2019, noto anche come il ‘Nobel alternativo’: 1 milione di corone (102.000 dollari).
Restano a questo proposito valide le parole pronunciate da Thunberg al Climate Action Summit, a margine dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite: “Come osate? Voi avete rubato i miei sogni e la mia infanzia, con le vostre parole vuote! Eppure io sono una delle fortunate. La gente soffre. La gente muore. Interi ecosistemi stanno collassando. Siamo all’inizio di una estinzione di massa, e tutto ciò di cui potete discutere sono i soldi, e le favole di una eterna crescita economica!”.
Greta Thunberg è da considerare, con la sua forza, un modello da seguire e da cui imparare soprattutto per i più grandi.