Dolce&Gabbana: partenza per “dimensione curvy”
“E così, qui le ragazze di Runway non mangiano niente”
“No, da quando la taglia 38 è diventata la nuova 40 e la 36, la 38”
“Mh, io porto la 42”
“Che è la nuova 56”.
Ecco uno dei dialoghi presenti nel film de “Il diavolo veste Prada”, il quale calza a pennello considerata la situazione in cui, fino a poco tempo prima, ci trovavamo.
Finalmente, però, è giunto il momento di porre cambiamenti rilevanti al mondo della moda e di consentire anche alle donne, cosiddette “curvy”, di vestirsi a proprio piacimento.
Difatti, Dolce&Gabbana ha preso in considerazione l’idea di aprire le proprie porte anche alle donne più formose e, infine, l’ha realizzata!
IN PRATICA?
Più precisamente, Dolce&Gabbana ha esteso le sue taglie sino alla 54, rendendo la bellezza una questione di stile. Non di silhouette. Una buona trovata, dal momento che le donne curvy trovano lo shopping decisamente snervante e deludente. Questo perché le loro esigenze vengono sempre lasciate da parte, messe in secondo piano. Mentre una donna magra, dopo una giornata di shopping sfrenato, fa ritorno a casa con talmente tante buste da doversele far portare dall’accompagnatore, le curvy ne portano la metà della metà, stanche e demoralizzate. Molte di loro sono convinte di essere sbagliate.
CURVY, ASPETTIAMO SOLO VOI!
Ma aderire al pensiero della società non è direttamente proporzionale al sentirsi a proprio agio. Il ché, dovrebbe essere fondamentale.
Dolce&Gabbana ha compreso questo punto e ne ha fatto tesoro. Le loro collezioni gridano: “curvy! Aspettiamo solo voi!”, e così dovrebbe essere per ogni marchio.
Non consentire taglie di diverse tipologie è come chiedere a una donna o a un uomo di colore di non entrare in un negozio che non sia del suo paese. È come dire a una donna di non mettersi i pantaloni, perché i pantaloni, nell’antichità, venivano considerati un capo maschile.
Tutto ciò, si chiama discriminazione.
“IO DICO BASTA”
Basta con le immagini di donne che sfiorano l’anoressia, foto ritoccate, donne in posa che nascondono ossessivamente la propria cellulite. O, molto semplicemente, altri “difetti”.
Demi Lovato stessa, cantante e attrice statunitense, mesi fa ha deciso di postare una propria foto su Instagram senza filtri. Il risultato? Una donna vera, sicura di sé, che nulla la scalfisce. Una donna che è pronta a far valere la sua voce; perché è essa che conta, non l’apparenza.
Detto ciò, nessuno ci deve vietare di affidarci alla moda per vestirci. Quest’ultima non è altro che un metodo di comunicazione con il mondo che ci circonda. Ci consente di esprimere noi stessi, la nostra personalità, ciò in cui speriamo e in cui crediamo. Tuttavia, questa sorta di “sfida” di look diventa più divertente e accattivante se venissero tutti inclusi all’interno della stessa.
CONCLUSIONI
Noi tutti ci auguriamo che tante altre aziende di moda seguano questa nuova ideologia di Dolce&Gabbana, abbracciando le donne di qualsiasi taglia. Perché anche loro sono donne e anche loro meritano lo stesso tipo di attenzioni di cui godono le magre.
Per questo fantastico e formidabile cambiamento, ringraziamo anche modelle come Laura Brioschi ed Ashley Graham, entrambe curvy, che lottano ogni giorno per combattere la discriminazione. E non solo per se stesse ma anche per le loro sorelle, in tutto il mondo, di qualsiasi età, origine ed orientamento sessuale.
Comments 2
MURIEL: IL BULLISMO E I MESSAGGI DI BODY POSITIVITY – cataldi.com
Feb 19, 2020[…] questo momento storico dei social networks, stanno nascendo correnti di pensiero che sostengono la body positivity, ribellandosi a tutti quei modelli di perfezione irreale, dovuta esclusivamente a ritocchi e […]
Joshua Fenu: il direttore multibrand che anticipa le tendenze – cataldi.com
Mar 31, 2020[…] Se interessati all’articolo su Dolce&Gabbana: https://cataldi.com/dolcegabbana-partenza-per-dimensione-curvy/ […]