Cortisone: a cosa serve e perché è molto utile in certi casi
Tutti abbiamo sentito parlare di cortisone e sappiamo che spesso viene prescritto dai medici per guarire molte malattie. Rientra tra un settore di farmaci da consigliare quando è richiesta un’azione forte e immediata. In realtà il cortisone è un ormone ma viene usato come metodo terapeutico. Scopriremo nell’articolo in quali casi è di fondamentale importanza.
- Cos’è il cortisone
- Qual è il compito delle ghiandole surrenali
- In quali casi è indispensabile assumere il cortisone
- Morbo di Addison e Feocromocitoma
- Quali effetti indesiderati può avere il cortisone
- Conclusioni
1. Cos’è il cortisone
Il cortisone non è esattamente un farmaco ma un ormone. E’ stato scoperto dal ricercatore americano Edward Calvin Kendall. Dalla metà del secolo scorso viene utilizzato per contrastare malattie importanti. Gli studi effettuati vennero svolti su un malato di artrite reumatoide. Il ricercatore notò che il paziente migliorò la sua motilità.
Negli esseri umani il cortisone è prodotto naturalmente dalla corteccia delle due ghiandole surrenali. In casi di deficit delle due ghiandole è indispensabile integrare questo ormone con il farmaco. Diventa quindi un sostitutivo ormonale a tutti gli effetti. Per molti anni è stato paragonato anche alla penicillina.
2. Qual è il compito delle ghiandole surrenali
Le ghiandole surrenali sono poste sopra i due reni, da qui deriva infatti il loro nome. Sono ghiandole senza condotto e i loro ormoni vengono riversati direttamente nel sangue. Ecco perché vengono denominate ghiandole endocrine. Servono per produrre ormoni come cortisolo, adrenalina, noradrenalina. Intervengono efficacemente per combattere le forme di stress e le infezioni batteriche.
Tutti abbiamo notato che il corpo comincia a tremare in caso di panico e di paura. E’ dovuto a questi ormoni che vengono prodotti in gran quantità dalle surrenali. Entrando in circolo permettono ai muscoli di rimanere in stato di allerta. Il cervello comunica che ci si trova davanti ad un pericolo e le ghiandole producono gli ormoni per affrontarlo. Ecco perché il cortisolo viene comunemente chiamato l’ormone dello stress.
3. In quali casi è indispensabile assumere il cortisone
Molte malattie richiedono l’uso di cortisonici. Scopriamone alcune tra le più conosciute.
- Artrite reumatoide
- Sclerosi multipla
- Asma e forme allergiche gravi
- Infiammazioni croniche
Solitamente questi farmaci sono assunti per via orale. Esistono però in commercio delle pomate per contrastare le forme batteriologiche del derma. Ne troviamo anche sotto forma di colliri per le infezioni degli occhi. Sono disponibili anche le iniezioni per un celere intervento nei casi in cui si presentino forme di allergia molto gravi.
4. Morbo di Addison e Feocromocitoma
Due malattie sono la causa di disturbi gravi di tipo metabolico per i quali i farmaci cortisonici sono essenziali. Vediamo di quali si tratta.
Morbo di Addison
Il Morbo di Addison prende il nome da Thomas Addison, un medico britannico vissuto nella metà del 1800. All’epoca non si sapeva molto sul sistema ghiandolare. Certi sintomi venivano quindi catalogati come “malattia di Addison”. Si trattava in realtà di insufficienza surrenalica. Le ghiandole interessate, in presenza di questa malattia, smettono di funzionare.
E’ una malattia rara che si verifica maggiormente in età adulta. Di solito fa la sua comparsa prima dei 50 anni. Subentrano la stanchezza cronica, l’estrema debolezza e la perdita di peso. Questi sono i primi sintomi che potrebbero far pensare di essere affetti dal Morbo di Addison.
Inoltre potrebbe sussistere una particolare pigmentazione della pelle (colore brunastro). Si presenta soprattutto nella parte anteriore del corpo.
Per individuare la malattia è opportuno effettuare alcuni esami ematici per verificare il livello di cortisolo e i dosaggi degli ormoni ACTH (adrenocorticotropi). La terapia cortisonica diventa quindi indispensabile in quanto le ghiandole surrenali smettono proprio di funzionare.
Feocromocitoma
Il Feocromocitoma è un tipo di tumore che colpisce le ghiandole surrenali. Si tratta di una malattia genetica e rientra tra i tumori rari. La mutazione di un gene determina l’insorgenza della malattia solitamente dopo la pubertà. Ecco perché in presenza di certi sintomi è possibile sottoporsi ad indagine NGS (Next Generation Sequencing).
Ricordiamo che i sintomi possono essere i medesimi del Morbo di Addison. Altre indagini mediche sono utili per verificare la presenza di un tumore. L’ecografia o la TAC per esempio sono esami ugualmente necessari.
La soluzione resta comunque quella di un intervento chirurgico per asportare il tumore. L’operazione viene chiamata surrenectomia. Quando è di tipo bilaterale diventa indispensabile assumere terapia cortisonica a vita.
5. Quali effetti indesiderati può avere il cortisone
I farmaci cortisonici devono sempre essere prescritti e assunti sotto controllo medico. Sono controindicati in caso di gastriti e ulcere duodenali. Potrebbero causare mal di testa e aumento della sudorazione. In alcuni soggetti potrebbero provocare insonnia e ritenzione idrica.
Essendo poi degli ormoni possono interagire con tutto il sistema ghiandolare. Infatti è sconsigliato l’uso se si soffre di ipotiroidismo. Occorre prestare attenzione anche durante la gravidanza e l’allattamento.
L’assunzione per lunghi periodi può provocare osteoporosi. Infatti il cortisone genera la perdita di massa ossea. Ecco perché molti medici raccomandano l’assunzione di Vitamina D contemporaneamente a terapie cortisoniche.
Fondamentale diventa svolgere esercizio fisico regolare. Occorre anche controllare la glicemia in quanto i cortisonici aumentano il rischio di diabete. E’ importante ricordare che il cortisone può contribuire a generare immunodepressione.
6. Conclusioni
E’ bene ricordarsi sempre di non assumere autonomamente i farmaci cortisonici. Occorre sempre ascoltare i consigli del medico curante o di uno specialista. Rientrano sicuramente tra i farmaci salvavita ed è utile poterne disporre in casi di malattie gravi e di deficit surrenalici.
I cortisonici vengono consigliati anche nei casi di tubercolosi e polmoniti. Sono utilissimi per risolvere problemi in varie infezioni batteriche. Solitamente il medico potrebbe prescriverli al posto di terapie antibiotiche.
Il cortisone, infatti, ha una capacità d’azione maggiore. La scienza ha fatto passi da gigante ed abbiamo tante possibilità in più per sopravvivere grazie alla scoperta di questo farmaco. L’uso corretto di certe metodologie è fondamentale per evitare effetti indesiderati anche gravi.
Disclaimer
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico.
Lella Leonardi