Coronavirus e asintomatici: c’è veramente un nuovo allarme in arrivo?
Basta aprire qualsiasi quotidiano o accendere la tv per sentire la medesima cosa ogni giorno: Coronavirus e asintomatici. Cosa sta accadendo in questo periodo e perché non si riesce a tornare alla normalità? Trattiamo questo argomento nell’articolo con la massima delicatezza.
- Coronavirus e asintomatici
- Cosa fare in caso di influenza
- A che punto è la ricerca sul Coronavirus
- Conclusioni
1. Coronavirus e asintomatici
Oramai da mesi non si sente altro che parlare di Coronavirus e asintomatici. Pare che tutta l’attenzione debba essere rivolta a questo problema. Molti stanno confondendo la parola asintomatico con malato.
Sul sito dell’IRCCS Ospedale Bambino Gesù si legge “essere positivo asintomatico al nuovo Coronavirus vuol dire aver contratto il virus ma non manifestare i sintomi della malattia Covid-19”.
Esiste infatti questa possibilità. In molti casi, pur risultando positivi al virus, non si accusano sintomi. Ricordiamo comunque che si tratterebbe di quelli classici dell’influenza.
Solitamente si hanno febbre alta, mal di gola, bronchite. A volte anche difficoltà respiratoria e malessere generale. Ci sono persone risultate positive ma senza sintomi influenzali. Ecco perché si parla di Coronavirus e asintomatici. In tantissimi casi non ci si ammalerà mai di Covid-19. Questa è una buona notizia.
Soltanto in rarissimi casi gli asintomatici potrebbero contagiare altre persone. Lo evidenzia l’Organizzazione Mondiale della Sanità. La ritiene un’evenienza davvero molto rara. Una dichiarazione che lascia ben sperare. Proprio per questo dobbiamo cercare di non farci prendere dal panico. La definizione “Coronavirus e asintomatici” non è poi così allarmante.
2. Cosa fare in caso di influenza
In caso di influenza, adottiamo le regole di sempre. Ci sono state influenze stagionali in molte famiglie, soprattutto durante le feste natalizie. Si evitava il contatto diretto per qualche giorno. Non ci si sbaciucchiava per salutarci. Si assumevano i farmaci consigliati dal medico di famiglia. A volte non era nemmeno necessario assumerli. Bastava qualche giorno di riposo a letto per guarire completamente.
Sappiamo che questo Coronavirus ha paralizzato il nostro Paese ed intere nazioni. Viene continuamente divulgato che siamo in balìa di un problema dalla gravità inaudita. Ciò sta creando danni enormi all’economia e genera panico in tutta la popolazione. Prima regola è quella di mantenere la calma. Viceversa si abbasserebbero veramente le difese immunitarie.
La maggior parte delle persone teme effettivamente che questo virus sia portatore di morte. Pare che non si riesca più a ragionare con tranquillità. Si deve diventare capaci di fare il punto della situazione senza farsi prendere dall’angoscia.
E’ vero, abbiamo visualizzato tabelle, statistiche, numeri. I bollettini quotidiani non lasciano trapelare che siamo verso la fine di questa situazione. Ma saranno tutti veritieri? Per capirlo occorre ascoltare e verificare tutte le informazioni al riguardo evitando le fake news.
Fortunatamente esiste internet che ci mette in contatto con i maggiori esperti di tutto il mondo. Non sottovalutiamo questa opportunità. Dedichiamo qualche minuto al giorno per tenerci informati e per farci un’idea personale sull’argomento.
3. A che punto è la ricerca sul Coronavirus
Scienziati di tutto il mondo stanno continuando ad osservare questo virus. Ricordiamo però che è costantemente mutante. Molti medici sostengono che questa malattia non si potrà debellare con un vaccino. La motivazione è proprio dovuta al fatto che il virus si modifica continuamente.
I vari laboratori nel mondo hanno cercato di isolare questo Coronavirus. Ci sono riusciti parzialmente perché si differenzia sempre da quelli esaminati in precedenza. A tal proposito il Ricercatore Stefano Scoglio aveva fornito qualche mese fa la sua spiegazione, partendo dai concetti dei postulati di Koch.
“Per verificare che un patogeno sia effettivamente causa di una malattia occorre isolarlo dai liquidi di un paziente malato. Metterlo in coltura. Prendere poi questa coltura dove il patogeno ha proliferato abbondantemente. Iniettarla in una cavia e verificare che si creino gli stessi sintomi della malattia originaria estratta dal malato”.
Il Dottor Scoglio fu attaccato da alcuni virologi per le dichiarazioni divulgate nella primavera scorsa. Invece si trattò di prove ufficiali riconosciute dalla Commissione Europea e dal CDC USA. Quest’ultimo è l’organismo sanitario nazionale più importante del mondo.
Così continua il Ricercatore: “Ciò che viene chiamato virus isolato è una matrice complessa di cui il virus costituirebbe solo una percentuale. Ma che percentuale? 1%, 5%, 50%? Non si sa ma lo continuiamo a chiamare isolato”.
Le domande che si sta ponendo la scienza non hanno ancora ricevuto le risposte adeguate. Tutto il mondo si augura che possano essere fatte presto nuove scoperte.
4. Conclusioni
Chi si è sottoposto al tampone può appartenere alla categoria dei negativi o dei positivi. Per accertarsi al 100% in molti casi viene consigliato di effettuare un test sierologico.
Il test individuerebbe la presenza nel sangue degli anticorpi IgG e IgM (immunoglobuline G e M). Il dato che ne conseguirà produrrà alcune informazioni fondamentali come segue.
IgM e IgG negative
Non c’è stata infezione o l’esposizione al patogeno è avvenuta da troppo poco tempo e non è stata ancora sviluppata una reazione immunitaria.
Solo IgM positive
L’esposizione all’antigene è molto recente.
IgM e IgG positive
L’infezione è in corso ed è stata contratta da poco tempo.
Solo IgG positive
L’infezione c’è stata ma non è recente.
Chi non fa gli accertamenti probabilmente preferisce non sapere nulla al riguardo. C’è chi desidera rimanere nel dubbio. E’ una scelta assolutamente personale.
Ci sono stati casi dove datori di lavoro o referenti degli istituti scolastici obbligano ad effettuare il test del tampone. Lo esprimono con una circolare interna.
Queste circolari, è bene non dimenticarlo, sono illegittime. Lo comunica l’Avvocato Polacco di Roma, Patrocinante in Cassazione. “Nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero ed informato della persona interessata. Tranne che nei casi previsti dalla legge”.
La cosa fondamentale resta quella di rinforzare il sistema immunitario. Esistono tantissimi metodi che conosciamo già. Intanto occorre depurare l’organismo per mantenerlo sano. Poi bisogna alimentarsi con cibi nutrienti e possibilmente biologici.
Evitare inoltre l’uso improprio di medicinali, soprattutto antibiotici quando non necessari. Infatti questi abbassano le nostre difese naturali. Un beneficio si può trarre dall’assunzione di integratori da farsi sotto stretto consiglio medico. Quando si esegue una vita regolare difficilmente si va incontro ad influenze. Lo abbiamo già sperimentato sicuramente negli anni passati.
Inoltre non è possibile continuare a vivere nella paura. Oltre a non servire a nulla potrebbe davvero diventare un fattore di indebolimento organico. Particolare attenzione va dedicata anche al sonno/veglia. Dormire in modo regolare è importante per la produzione di melatonina. Essa ha il potere di rinforzare il sistema immunitario.
Ci sono tante piccole regole che possiamo seguire senza stravolgere la nostra vita. Sicuramente ci aiuteranno a renderci immuni non solo dalle cattive notizie ma anche dalla cattiva salute.
Disclaimer
Le informazioni riportate rappresentano indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere medico.
Lella Leonardi