BIORITMO: COS’E’ E COME INFLUENZA LA NOSTRA VITA
Sentirsi spossati e pensare di essere in procinto di una bella influenza ma invece siamo solo in una fase del nostro bioritmo. Vediamo meglio di cosa si tratta.
- Un metodo contestato ma pare funzioni davvero
- Come si fa a calcolarlo
- Fase breve del bioritmo
- Ciclo dei 28 giorni
- Fase lunga dei 33 giorni
- Cosa ci insegna il ritmo biologico
- E’ una pratica scientifica?
- Conclusioni
1. Un metodo contestato ma pare funzioni davvero
Sono stati fatti tantissimi studi sul bioritmo. Materia che ha sempre affascinato psicologi e scienziati di tutto il mondo. Il bioritmo è una sequenza di fasi che determina il nostro stato d’animo ma influenza anche la nostra psiche e la nostra salute. Comprende tre fasi di 23, 28 e 33 giorni. Pare, infatti, che la nostra vita possa dipendere davvero da questi ritmi biologici.
2. Come si fa a calcolarlo
Esistono tracce antiche sulla scoperta del bioritmo ma solo nel secolo scorso (intorno agli anni ’70) divenne molto popolare e si cominciarono a trovare in commercio orologi che calcolavano il bioritmo in tempo reale. Portarli al polso, per qualcuno, era diventata pratica abituale per capire se si era “nella fase si o nella fase no”. Per impostarne il calcolo occorreva inserire la data di nascita. Questa, infatti, è fondamentale per scoprirne l’andamento. Il ritmo diventa così una sorta di orologio di natura genetica. Oggi per fortuna abbiamo internet per cui possiamo scoprirlo consultando qualche pagina interessante sul metodo di calcolo.
3. Fase breve del bioritmo
Il segmento breve, quello dei 23 giorni, riguarda l’attività fisica. Dal primo al dodicesimo giorno è ascendente, dal tredicesimo al ventitreesimo giorno è discendente. Poi occorre osservare tre giorni in particolare: il primo, l’undicesimo e il tredicesimo. Durante tutti e tre si ha un calo fisico per cui il bioritmo ci suggerisce di non chiedere sforzi fisici in queste tre date. Ovviamente la fase ascendente risulta essere quella migliore.
4. Ciclo dei 28 giorni
Non a caso sono stati imputati 28 giorni che ci riportano alla mente il periodo del ciclo mestruale femminile. Si tratta della fase emotiva ed è legata allo stato d’animo e all’umore. Nella fase ascendente ci sentiamo particolarmente sensibili e creativi mentre proviamo qualche disagio nella fase discendente.
5. Fase lunga dei 33 giorni
In questo periodo si possono osservare le capacità di ragionamento e di attenzione. Nella fase ascendente siamo pieni di risorse e riusciamo ad applicarci meglio nelle attività giornaliere (soprattutto comunicative e intellettuali), nell’altra fase siamo instabili e con carenza di concentrazione.
6. Cosa ci insegna il ritmo biologico
Chi cerca riscontri nel bioritmo, lo fa per prevedere quale possa essere il periodo migliore per affrontare determinati eventi come può essere il dare un esame o partecipare ad una gara sportiva. L’importante è, come sempre, non farsi suggestionare a tal punto da non uscire più di casa senza prima aver verificato il bioritmo. Diventare consapevoli della fase in cui stiamo transitando, deve soltanto aiutarci a giustificare momenti si e momenti no della nostra vita. Capita di non essere al top della forma e se il bioritmo è in fase discendente magari ci tranquillizziamo un po’ e lasciamo passare il periodo. Nei giorni critici, infatti, è meglio non caricare il fisico di stress emotivi o fisici.
7. E’ una pratica scientifica?
C’è chi crede fermamente nella sequenza del bioritmo e, allo stesso tempo, c’è chi non sosterrebbe mai tesi del genere. Alcuni scienziati non ritengono possibile che le curve del bioritmo influenzino la nostra vita. Se certe cose vanno storte o no, per essi, non può certo dipendere dal ritmo biologico. Crederci, però, non costa nulla. Quello che è consigliabile effettuare è sottoporsi a delle prove. Una volta calcolato il bioritmo (c’è un bel sito che ci aiuta a farlo, clicca qui per scoprirlo http://www.numerando.it) possiamo monitorare se siamo nella fase discendente quando ci sentiamo svuotati di energia. Facciamolo come esperimento più che come dipendenza. Con il tempo riusciremo a capire meglio come funziona il bioritmo.
8. Conclusioni
Ovviamente ho fatto anch’io qualche verifica e ci sarebbe da discutere molto con i non sostenitori sul fatto che per me funziona davvero. Nei miei periodi con bioritmo a sfavore, realmente mi sentivo meno reattiva e molto spossata. Al contrario ero molto più grintosa e certe decisioni mi arrivavano nella mente in modo spontaneo. Non mi faccio condizionare ma certamente consigliare. Lo scopo resta sempre quello di scoprire come vivere meglio e come poter dare il massimo alle persone che sono accanto a me. Il mio buonumore, approvato pure dal bioritmo, diventerà quindi estremamente contagioso e i sorrisi potranno moltiplicarsi per tutti. Sperimentalo anche tu.
Disclaimer
Le informazioni riportate sono di carattere generale e vogliono divenire un suggerimento per i lettori che amano essere sempre aggiornati su argomenti di natura pseudoscientifica.
Lella Leonardi
cercareluce@gmail.com